La novità più importante dell’Alfa Romeo Giulietta Model Year 2014 è costituita dalla versione con motore 2.0 JTDM 2, erogante 150 CV. Quest’ultima, oggetto della nostra prova, sostituisce la precedente edizione da 140 CV e, grazie anche alla coppia massima pari a 380 Nm, consente di accelerare da 0 a 100 km/h in 8”8/10. Quanto al consumo medio nel ciclo combinato, la Casa milanese dichiara 4,2 litri per 100 km che corrispondono a 110 g/km di CO2.
Silenzio si gira – I tecnici Alfa Romeo sono intervenuti su paraurti, passaruota, pedaliera e bagagliaio al fine di aumentare la silenziosità. Un risultato raggiunto pienamente, come abbiamo potuto constatare, tant’è che il livello dei decibel è inferiore rispetto alle precedenti Giulietta e la sensazione è di viaggiare in un ambiente piacevolmente ovattato. Anche il nuovo motore 2.0 JTDM 2 contribuisce a ridurre la rumorosità, in virtù soprattutto dell’iniezione Common Rail di ultima generazione.
Grinta e sicurezza – Abbiamo guidato la nuova Alfa Romeo Giulietta lungo un’impegnativa strada di montagna, apprezzando la spinta del nuovo motore 2.0 JTDM ad ogni regime che consente di effettuare sorpassi in tutta sicurezza nei brevi rettilinei. In sostanza il turbocompressore è esente da ritardi di risposta, mentre il cambio manuale a 6 marce ben rapportato aiuta a supportare le prestazioni, complice anche la manovrabilità più che buona. Infine, le temperature del propulsore si sono mantenute sempre costanti, segno di una termodinamica efficiente come da tradizione Alfa Romeo.
Compassata fin troppo – L’esemplare oggetto della prova ha il Pack QV Sportiva che, oltre all’impianto frenante maggiorato Brembo, conta sugli pneumatici 225/40 18 e l’assetto ribassato. Quest’ultimo in particolare limita notevolmente il beccheggio rispetto al layout di serie, ma non trasforma certo la Giulietta in un’Alfa Romeo di razza. Fermo restando il comportamento sicuro e intuitivo, infatti, gli inserimenti in curva non sono veloci come avveniva con la 147 Q2 e permane una certa inerzia nel trovare la condizione d’appoggio. E’ il prezzo da pagare per avere abbandonato le raffinate sospensioni anteriori a quadrilatero alto, a favore di un molto più convenzionale McPherson, ragion per cui anche il sottosterzo non è propriamente contenuto. Una caratteristica, questa, peraltro facilmente contrastabile inserendo la modalità Dynamic del sistema Alfa DNA. Così facendo, infatti, non solo lo sterzo aumenta il carico ma viene attivato anche l’Electronic Q2, un differenziale autobloccante virtuale che distribuendo la coppia tra le ruote anteriori limita gli allargamenti di traiettoria da parte dell’avantreno.
Interni migliorati? – Riguardo l’abitacolo, la qualità percepita è migliorata sensibilmente rispetto alla Giulietta venduta fino a oggi. In dettaglio, i precedenti pannelli porta di scarsa fattura hanno lasciato spazio ad elementi molto più curati; nuovi anche i trattamenti per plancia e maniglie, mentre aumentano i vani portaoggetti. Debutta, inoltre, il dispositivo multimediale Uconnect con touchscreen da 5” o da 6,5”. Un sistema, questo, perfettamente integrato con la plancia della vettura, ma che purtroppo comporta l’eliminazione dei fantastici tasti a bilancere di matrice 8C Competizione. Infine, permangono le discutibili concessioni al carry over da categorie inferiori. A tale riguardo, le levette di devioluci e tergicristallo sono le medesime della Fiat Punto, al pari dei tasti al volante. Ma tutto sommato non ci si può lamentare; semmai la Giulietta dovrebbe avere più carattere sportivo, essere in estrema sintesi più Alfa Romeo ispirandosi alla “sorella minore” MiTo.