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FIAT nuovo piano investimenti

  Da 9 miliardi di euro per risollevarsi in Europa

 Alcune fonti interne al Gruppo FIAT danno per imminente il lancio di un nuovo piano investimenti per un controvalore di 9 miliardi di euro, destinato al mercato europeo.

 Con questa mossa coraggiosa (che speriamo corrisponda alle reali intenzioni del Lingotto e non al tentativo di creare plusvalenze sul mercato finanziario) avrebbe come obbiettivo primario di ridurre, in 3 anni, la difficile situazione del Gruppo sul mercato Europeo, dove tutti i marchi continuano a perdere importanti posizioni.

 Il nuovo programma, inoltre, punterebbe a risollevare la difficile situazione degli stabilimenti italiani, in stato di sofferenza da molti mesi a causa di continui ricorsi alla cassa integrazione stante la produzione rallentata.

 In dettaglio – Oltre ad aumentare ulteriormente la spinta su Maserati e Alfa Romeo con l’arrivo di nuovi modelli, il piano riguarda anche FIAT: nuove versioni per 500 e Panda e attuazione del progetto Punto, fermo da molti mesi. 

 La Fiat Panda, ha dichiarato Olivier Francois, CEO di FIAT, ambisce a conquistare una clientela molto attenta al budget per l’acquisto di un auto. I clienti di una Fiat 500 sono più sofisticati e ricercano un prodotto con caratteristiche maggiormente Premium. Il marchio FIAT ha due dimensioni: 500 – Panda, funzionale – aspirazionale, lato sinistro del cervello – lato destro”.

FIAT, nel 2014, presenterà una nuova 500, nuovi modelli del brand Jeep e la 4C Roadster, tutti prodotti in Italia.

 Dal 2016 dovrebbe arrivare anche la tanto attesa Alfa Romeo Giulia mentre la Fiat Punto sarà definitivamente sostituita da una versione 5 porte della 500 e prodotta in Polonia.

 L’incertezza del gruppo Fiat – La situazione, per ora, resta incerta. Marchionne, tempo fa, dichiarò che entro il 2016 il Gruppo avrebbe messo in commercio 20 nuovi modelli, tra cui 8 nuove Alfa Romeo. Ma intanto il mercato europeo arranca (il Gruppo, nei primi 9 mesi del 2013, ha registrato perdite per 304 milioni di euro rispetto al 2012) e la questione dell’acquisto integrale di Chrysler da parte di FIAT (Marchionne è Amministratore Delegato di entrambi i Gruppi) non permette margini di chiarezza sulla situazione. FIAT ha recentemente dichiarato che maggiori dettagli sulla sua strategia a medio termine saranno svelati solo il prossimo aprile.

 “Lavoreremo su ciò che abbiamo per difendere ciò che abbiamo” – ha dichiarato il 30 ottobre Marchionne. Non chiuderemo impianti di produzione ma spingeremo la produzione secondo il programma della nostra strategia sulla dimensione Premium dei nostri brand”.

 L’inversione di tendenza della situazione del Gruppo italiano dell’auto è attesa ormai da tempo. E’ dal 2001 che i marchi del gruppo sono incatenati in una spirale recessiva, che dal 2008 ha portato al taglio complessivo di 30.000 posti di lavoro (dai ANFIA). Se FIAT, finalmente tornasse a crescere, si produrrebbe una ventata di ottimismo che potrebbe contagiare l’intera economia italiana.

 Obbiettivo Premium, lunico possibile – Secondo il Prof. Giuseppe Berta, docente della Bocconi, l’unico modo per risollevare le sorti dei marchi del Gruppo FIAT è spostarsi verso una produzione più orientata al lusso e valorizzare maggiormente il nostro “made in Italy”.

 L’impatto della crisi sul Gruppo è evidente soprattutto guardando a Mirafiori: l’impianto, un vero vanto per l’Italia negli anni successivi alla seconda Guerra Mondiale, è arrivato a impiegare 50.000 dipendenti negli Anni 70. Attualmente vi lavorano 5.500 persone, con un ritmo di lavoro a singhiozzo.

 Il modello tedesco – La strategia è evidentemente simile a quanto già stanno facendo i grandi marchi tedeschi (Audi-Vw, BMW e Mercedes-Benz): aumentare la base di clientela con modelli sempre più adatti a tutte le esigenze del mercato per controbilanciare gli stipendi (tra i più alti del settore automobilistico) e liberare le risorse per nuovi investimenti.

 Se FIAT, con intelligenza, sapesse focalizzarsi su Panda e 500 aumentando le vendite potrebbe acquisire le energie necessarie per investire nel lusso.

 Qualcosa già sta avvenendo con Maserati: la nuova Ghibli, infatti, si sta rivelando un vero successo, con un numero di ordini assolutamente inaspettato e straordinario per i normali ritmi di produzione del Tridente.

 Aspettando april 2014 – Marchionne dovrebbe fornire i dettagli della sua strategia a medio termine. Tra gli elementi chiave della sua product-strategy c’è soprattutto l’Alfa Romeo che si dovrebbe focalizzare su una nuova piattaforma con architettura a trazione posteriore o integrale.

 Questo dovrebbe, finalmente, portare alla tanto attesa ripresa del brand del Biscione.

Alvise Seno
10/12/2013 – 16:30

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