Anche se ha abbandonato da tempo il nome Impreza, la Subaru WRX STI rimane la sportiva per antonomasia della Casa delle Pleiadi ed ha un nutrito seguito di appassionati in tutto il mondo. Al NAIAS di Detroit è stata presentata la nuova generazione di questo mito a quattro ruote motrici, la cui linea fastback denota aggressività da ogni angolazione e, lasciatecelo dire, molta più personalità nei confronti dell’edizione precedente. Quest’ultima, infatti, era declinata nelle versioni a due e tre volumi, entrambe invero non propriamente originali.
Piacevoli conferme – Chiunque abbia guidato le varie generazioni delle Impreza/WRX STI, avrà apprezzato le eccezionali doti in termini di tenuta, stabilità e maneggevolezza. Merito del propulsore 4 boxer, che contribuisce ad abbassare il baricentro, associato alla proverbiale trazione integrale Subaru Symmetrical AWD. Entrambe le soluzioni vengono confermate per la nuova WRX STI.
In dettaglio, il motore flat four è l’ormai classico 2.5 litri turbocompresso che per l’occasione ottempera la normativa Euro 6 e sviluppa 305 CV a 6.000 giri/min.. Quanto alla coppia, il valore di 393 Nm è raggiunto a 4.000 giri/min.. Dal canto loro la trazione integrale Symmetrical AWD, il controllo elettronico di stabilità VDC e l’Active Torque Vectoring consentono di sfruttare appieno potenza e coppia a disposizione anche su fondi difficili. Completa l’opera il sistema DCCD Multi-Mode; esso permette al pilota di selezionare liberamente la risposta del differenziale centrale, in base alle condizioni stradali e alle singole preferenze. Sul fronte aerodinamico spiccano il generoso alettone posteriore e l’estrattore, che lavorano in sinergia per aumentare la deportanza alle alte velocità. Andature, queste, testate a lungo al Nurburgring. Le WRX STI, infatti, non hanno solo un’”anima da rally” ma vengono impiegate assiduamente nei track day in pista, ragion per cui “l’inferno verde” rappresenta un ineguagliabile banco di sperimentazione.
Ora ha il cambio giusto – Un difetto comune alle Subaru WRX STI è sempre stata l’eccessiva escursione della leva del cambio. Tale problema si è risolto con la nuova trasmissione che, grazie agli innesti corti, restituisce al guidatore un’esperienza tattile piacevole e soprattutto permette di effettuare le cambiate con il solo movimento del polso. Lodevole, infine, la scelta di non aver ceduto alla moda dei vari cambi automatizzati. Il cliente “con le Pleiadi tatuate nel cuore” non avrebbe gradito.
Ambiente classico – Come da tradizione, la Subaru WRX STI ha un abitacolo semplice e razionale e il colore nero predomina. Il layout strumenti è a doppio quadrante, mentre vi è un display a cristalli liquidi da 3,5 pollici per la visualizzazione della pressione turbo e del navigatore satellitare. Passando ad altro argomento, anche se non sarà la motivazione predominante per l’acquisto, la WRX STI ha un’abitabilità posteriore nettamente migliorata. Merito del passo allungato di 25 mm rispetto alla generazione precedente. Ma il fattore che entusiasma di più, oltre all’eccellenza tecnica di sempre, è la nuova linea talmente Subaru da “indossare” alla perfezione il classico color WR Blue Pearl. Chi ha orecchie per intendere, intenda.