MotorAge New Generation

Alfa Romeo Giulietta e Mito Q.V. TCT

 Torna il Quadrifoglio.

 Al prossimo Salone di Ginevra l’Alfa Romeo presenterà le nuove versioni Quadrifoglio Verde di Giulietta e MiTo, dopo alcuni mesi di assenza in listino. Per entrambe, la novità più importante è rappresentata dal cambio a doppia frizione Alfa TCT che, finalmente, colma una lacuna più volte sottolineata dagli appassionati Alfisti.

 Alte potenze specifiche – La Giulietta Quadrifoglio Verde adotta il medesimo motore della 4C, ossia il nuovo 1750 Turbo Benzina con iniezione diretta e basamento in alluminio, erogante 240 CV a 6.000 giri/min., per una potenza specifica di 135 CV/litro. Degna di nota pure la coppia massima di 340 Nm, che si mantiene costante tra i 2.100 e i 4.000 giri/min.. Rispetto all’analoga unità precedente, che aveva tra l’altro il basamento in ghisa, sono stati realizzati impianti di aspirazione e scarico specifici. Conseguentemente, il sound dovrebbe ricordare quello dei leggendari bialbero Alfa a carburatori di un tempo.

 Quanto alle prestazioni, la Casa milanese dichiara 6”6/10 per passare da 0 a 100 km/h e una velocità massima superiore a 240 km/h. Non siamo lontani dai livelli della 147 GTA del 2002 che, grazie all’indimenticato motore V6 “Arese” 3.179 cc da 250 CV, raggiungeva i 100 km/h da fermo in 6”3/10 e faceva segnare 246 km/h di velocità massima. Senza dimenticare le sospensioni all’avantreno più raffinate rispetto alla Giulietta, ma questo è un altro discorso. La MiTo Quadrifoglio Verde per parte sua impiega il 1.4 MultiAir Turbo Benzina erogante 170 CV a 5.500 giri/min., per un valore specifico di 124 CV/litro, nonché un picco di coppia pari a 250 Nm (in modalità Dynamic) a 2.500 giri/min.. Interessanti le prestazioni: 0-100 km/h in 7”3/10 e 219 km/h di velocità massima.

 Cambio Alfa TCT – Come anticipato poc’anzi, finalmente le top delle gamme Giulietta e MiTo adottano anch’esse il cambio a doppia frizione Alfa TCT. In dettaglio, la trasmissione funziona sia in modalità completamente automatica sia in quella sequenziale. Le posizioni “up and down” della leva cambio sono gestite manualmente dal pilota, che può scegliere di abbinare i paddle al volante. Infine, grazie al selettore di guida Alfa D.N.A. si possono variare i tempi di risposta di tale trasmissione, ottenendo le massime performance selezionando il programma Dynamic. Quanto alle prestazioni, il sistema Alfa TCT consente di guadagnare mediamente 2 decimi di secondo sullo 0-100 km/h, sia per Giulietta che per MiTo Q.V. nei confronti delle precedenti versioni con cambio manuale.

 Assetti sportivi – Rispetto alle versioni meno potenti della rispettiva gamma, sia la Giulietta che la MiTo Quadrifoglio Verde vantano il corpo vettura ribassato. Quanto alle sospensioni, il layout rimane quello di sempre, ovvero McPherson all’avantreno e retrotreno a tre bracci per Giulietta e McPherson anteriore e ponte torcente per MiTo. Entrambe possono disporre di cerchi da 18”, enfatizzando “il dna sportivo”, mentre non è stato ancora dichiarato se gli ammortizzatori a controllo elettronico, disponibili come optional per la MiTo Q.V, siano stati estesi (come logica vuole) anche alla più costosa Giulietta Q.V.

 Look eloquenti – Forse nel delineare il leggero restyling della Giulietta Quadrifoglio Verde, si è voluto accentuare l’aspetto sportivo portando a dimenticare (almeno visivamente) lo spirito generalista che permea il modello dalla sua nascita. Un cambiamento di rotta segnato in particolar modo dalla Giulietta Quadrifoglio Verde Launch Edition, prodotta in tiratura limitata e numerata in 500 esemplari. Quest’ultima, infatti, si caratterizza per contenuti specifici quali spoiler e calotte degli specchi in carbonio, DAM anteriori, posteriori e minigonne laterali sportivi, nonché cerchi in lega da 18” a 5 fori con trattamento antracite lucido. Infine, la Launch Edition sarà disponibile in Rosso Alfa, Rosso Competizione tristrato e nella livrea esclusiva Grigio Magnesio opaco. Tinta, questa, disponibile anche sulla MiTo Quadrifoglio Verde che per parte sua sfoggia spoiler posteriore, trattamento brunito per calotte specchi, griglia frontale, maniglie delle porte, cornice dei fari e cerchi in lega da 17” con pinze freno rosse.

 In sostanza, con le versioni Quadrifoglio Verde a Torino hanno voluto dare i primi segnali di un recupero della tradizione sportiva Alfa Romeo anche su modelli normali, mettendoci un “pizzico” della supercar 4C. La strada per il rilancio del Marchio milanese, però, è ancora lunga, dovrà passare attraverso il lancio di nuovi modelli e il pieno recupero dell’heritage. A quest’ultimo proposito, senza la riapertura incondizionata del Museo Storico Alfa Romeo di Arese il percorso rimarrà (ancora una volta) incompiuto.

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