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Il lato oscuro dell’ibrido

 L’aumento dell’offerta di auto ecosostenibili sta inquinando pesantemente la Cina.

 C’è un legame tra l’aumento delle vetture ibride in circolazione e il disastroso inquinamento in Cina che sempre più di frequente salta in cima alle notizie di cronaca dal mondo, con proclami delle amministrazioni comunali che invitano “a non uscire di casa”.

 L’elemento di congiunzione è la grafite. I sistemi propulsivi utilizzati da Tesla, dalle vetture ibride Toyota e da molte altre vetture con questo genere di motorizzazione utilizzano questo minerale, ottimo conduttore. Questo viene estratto e lavorato soprattutto nel grande Paese medio orientale.

 Il governo cinese corre ai ripari: chiuse molte aziende di lavorazione e miniere – Il risultato è che se nel resto del mondo, “forse”, l’inquinamento automobilistico cala sensibilmente, in Cina il livello di inquinamento causato dalla grafite ha ormai raggiunto dimensioni allucinanti, con gravissime conseguenze su qualità dell’aria, dell’acqua, delle coltivazioni agricole e della salute della popolazione.

 In risposta a questo problema il Governo cinese sta chiudendo decine di miniere di grafite in tutto il Paese. E questo nonostante la domanda globale sia in aumento.

 “Non cè dubbio che i cinesi sono tra lincudine e il martello di vista ambientale”, ha dichiarato Josh Landess, transportation analyst per Bloomberg New Energy Finance.

 Il problema della grafite è lultimo tra i focolai ambientali in Cina, che normalmente spaziano da avvelenamento da piombo per le fuoriuscite di acido e “smog insopportabile” nelle grandi città. E mentre il giro di vite può contribuire a migliorare la qualità dellambiente della Cina, potrebbe anche interessare un terzo della produzione mondiale automobilistico.

Alla ricerca di nuove minier – Nella provincia cinese di Shandong, dove si concentra il 10% della produzione mondiale di grafite per uso automobilistico, circa 55 aziende che lavorano la grafite hanno dovuto sospendere l’attività ma il provvedimento si sta diffondendo dappertutto.

 Per sopperire al calo dell’offerta, in giro per il mondo si sta provvedendo all’apertura di nuove miniere, molte delle quali chiuse già da parecchi anni per salvaguardare l’ambiente e a causa della crescita del business in Cina. È il caso della miniera di grafite di Uley in Australia, chiusa da quasi 20 anni.

Alvise Seno
18/03/2014 – 18:24

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