Audi TT: Terzo sigillo
Fin dal primo sguardo appare evidente come la nuova Audi TT si riallacci stilisticamente alla prima edizione, quella realizzata dal geniale Peter Schreyer (ora gran capo Design presso Hyundai Motor Group). I designer di Ingolstadt hanno infatti ripreso molte delle intuizioni del modello originario, in particolar modo riguardo le forme tondeggianti, reinterpretandole secondo le tendenze contemporanee. In sostanza, se la generazione precedente della TT si era un po’ “imborghesita”rispetto al modello creato da Schreyer, l’attuale si rimpossessa di tutti i crismi tipici di originalità e sportività.
Stile evocativo
Come è avvenuto per le due generazioni precedenti, lo stile della nuova Audi TT lascia intendere, attraverso le sue forme decise, alte prestazioni e superiorità tecnica. In dettaglio, il frontale è dominato da linee orizzontali, mentre la calandra single frame risulta molto più ampia e piatta rispetto alle edizioni passate. Inoltre, dagli angoli superiori della calandra stessa partono due profili definiti che creano una nervatura a V sul cofano, su cui figurano i quattro anelli Audi; un omaggio alla R8, supercar di casa. Quanto ai gruppi ottici, di serie vi sono i fari allo xeno plus. A richiesta compaiono le luci a LED, oppure con l’innovativa tecnologia Audi Matrix LED. Quest’ultima ha gli abbaglianti realizzati con diodi luminosi regolabili singolarmente. Degni di nota pure gli indicatori di direzione dinamici che si spostano secondo la direzione di movimento. In funzione dei dati di navigazione, la luce viene orientata verso la curva prima che sia ruotato il volante. Il profilo della nuova TT rievoca il classico moderno della prima generazione in svariati dettagli. Tra questi spiccano l’andamento del sottoporta che disegna un incisivo bordo, nonché gli ampi passaruota che costituiscono un corpo geometrico a sé stante. La vetratura piatta sembra anch’essa determinare un’unità indipendente, mentre il coperchio del serbatoio sul fianco destro dalla classica forma circolare, contornato da viti a esagono incassato, si apre premendo leggermente il logo TT. Anche tale aspetto stilistico è un forte richiamo alla prima generazione TT, ma la vera e propria novità si trova sotto il coperchio, dove non è presente alcun tappo del serbatoio. Come nelle competizioni, infatti, l’erogatore viene inserito direttamente nel bocchettone senza bisogno di svitare alcun tappo. La parte posteriore, tondeggiante come sempre, è caratterizzata dalle luci a LED e dallo spoiler che fuoriesce automaticamente raggiunti i 120 km/h. Al riguardo, la tendenza portante che affliggeva le primissime TT nel 1998 è un lontanissimo ricordo.
Carrozzeria leggera e robusta
Una delle principali competenze della Audi è rappresentata dalla costruzione leggera. A tale proposito, già la TT seconda generazione adottava una carrozzeria ASF (Audi Space Frame) in alluminio e acciaio. Con la nuova TT, la Casa dei quattro anelli ha sviluppato ulteriormente questa struttura ibrida, comprendendo pure il pianale in leghe d’acciaio a alta e altissima resistenza. Nelle parti strutturali della cellula abitativa, notoriamente soggette a maggiori sollecitazioni, sono state impiegate delle leggere piastre di acciaio pressofuso ad altissima resistenza che incidono per il 17% sul peso complessivo della carrozzeria. I sottoporta laterali e l’intelaiatura del tetto si compongono di profilati estrusi in alluminio, integrati nella struttura mediante appositi giunti (in lega d’alluminio). Tale principio costruttivo consente di realizzare una carrozzeria grezza estremamente rigida e sicura. Completano la struttura le parti laterali e il tetto in alluminio, materiale riguardante pure cofani e portiere. In sostanza, grazie alle suddette soluzioni i progettisti Audi sono riusciti a ridurre per la seconda volta consecutiva il peso in modo significativo. Nel 2006, infatti, la TT seconda generazione pesava 90 kg in meno rispetto alla progenitrice, mentre oggi la nuova TT con motore 2.0 TFSI ferma l’ago della bilancia a 1.230 kg, ossia 50 kg in meno nei confronti del modello precedente.
Interni futuribili
La prima Audi TT aveva un cockpit fantastico, realizzato con largo impiego di alluminio e in perfetto stile aeronautico. In sostanza, qualcosa di molto più raffinato e originale rispetto alla strumentazione della coeva Porsche 911-996. Successivamente, però, la TT seconda edizione “ha raffreddato un po’ gli entusiasmi” seguendo un approccio molto più convenzionale. Ora con la terza generazione, la TT ritorna a stupire mettendo in campo originalità come i comandi del climatizzatore nelle bocchette di aerazione, al pari dell’Audi virtual cockpit. Quest’ultimo combina in una sola unità digitale la strumentazione multifunzione e il monitor MMI. Vista dall’alto, la plancia portastrumenti riecheggia l’ala di un aereo, mentre il design a turbina delle bocchette rotonde (tipico della TT) è un esplicito richiamo ai motori a reazione. Infine, il nuovo volante multifunzione ha la corona appiattita nella parte inferiore, sullo stile R8 per intenderci.
Tre motori turbo
La nuova Audi TT è proposta con tre propulsori turbocompressi a iniezione diretta, il cui range di potenza è compreso tra 184 CV e 310 CV. Entrambi i motori a benzina TFSI e il TDI a gasolio coniugano potenza sportiva e straordinaria efficienza, comprendendo inoltre il sistema Start&Stop di serie. Al lancio la sportiva di Ingolstadt è disponibile con il 2.0 TDI, abbinato al cambio manuale e alla trazione anteriore, erogante 184 CV e 380 Nm di coppia massima. Quanto basta ad assicurare lo scatto da 0 a 100 km/h in 7”2/10 e la velocità di punta pari a 235 km/h. Il consumo medio è di 4,2 litri per 100 km, corrispondenti ad appena 110 g/km, tra i migliori valori mai raggiunti nel mondo delle sportive. Infine, fanno parte del corredo tecnologico del 2.0 TDI i due alberi di bilanciamento, gli assi a camme regolabili e il sistema di iniezione Common Rail con una pressione massima di 2.000 bar.
“Un crescendo di cavalleria”
Da parte sua il motore 2.0 TFSI a benzina è disponibile in due versioni: 230 CV per la TT e 310 CV per la variante top di gamma TTS. Entrambe le configurazioni rappresentano un summa delle tecnologie più moderne. E’ il caso di aspetti come la doppia iniezione (indiretta e diretta), l’AVS (Audi Valvelift System) che regola l’alzata delle valvole di scarico e, infine, il sistema di gestione dell’energia termica, basato su un modulo a rotazione e un catalizzatore a gomito integrato nella testata del cilindro. Convertitore che in questo modo entra a regime assai velocemente. Quanto alle prestazioni, con cambio manuale a 6 marce e trazione anteriore la TT 2.0 TFSI accelera da 0 a 100 km/h in 6”, a fronte della velocità massima pari a 250 km/h autolimitata elettronicamente. Nella configurazione con cambio doppia frizione S tronic a 6 rapporti, nonché trazione integrale quattro, lo 0-100 km/h si compie in 5”3/10, ferma restando la velocità massima di 250 km/h. Riguardo la TTS, il suo motore 2.0 TFSI potenziato genera la coppia di 380 Nm da 1.800 a 5.700 giri/min. e, tanto con il cambio manuale quanto con l’S tronic passa da 0 a 100 km/h in 4”7/10, a fronte della velocità massima autolimitata a 250 km/h. Infine, specifiche valvole nell’impianto di scarico modulano il sound sportivo rendendolo ancor più pieno.
Trazione quattro
Nella nuova Audi TT la trazione integrale permanente quattro, di serie sulla TTS, aumenta stabilità, motricità e piacere di guida. Questa tecnologia, una vera e propria bandiera della Audi, è stata continuamente sviluppata e perfezionata nel corso degli anni. Nel caso della TT, il layout prevede una frizione elettroidraulica a lamelle collocata sull’asse posteriore. La speciale struttura della pompa ha permesso di ridurre il peso di 1,5 kg rispetto al modello precedente, mentre la coppia viene distribuita elettronicamente tra gli assi in frazioni di secondo. Per la nuova TT è stato completamente riprogettato anche il “cervello” della trazione quattro, ovvero il software che rileva esattamente la possibile distribuzione del momento di coppia tra l’asse anteriore e quello posteriore. In pratica il sistema monitora costantemente le condizioni ambientali e lo stato di guida, ripartendo la giusta percentuale di trazione. Inoltre, grazie al collegamento della tecnologia quattro con il sistema Audi drive select, il guidatore ha la possibilità di regolare a proprio piacimento le caratteristiche della trazione integrale. Al riguardo, la modalità auto garantisce la migliore trazione e un comportamento dinamico bilanciato, mentre nella dynamic la distribuzione del momento di coppia sull’asse posteriore viene anticipata e aumentata, in modo da aumentare il dinamismo nei bassi coefficienti di aderenza. Inserendo la modalità efficiency, invece, viene privilegiata la riduzione dei consumi di carburante e talvolta la trazione quattro può essere esclusa temporaneamente.
“Telaio d’autore”
Le competenze tecnologiche della nuova Audi TT si rispecchiano anche nel telaio. Le sospensioni anteriori presentano la struttura McPherson con componenti in alluminio che riducono il peso delle masse non sospese. L’asse posteriore è a quattro bracci e gestisce separatamente le forze longitudinali e trasversali, contribuendo a recuperare ottimamente il camber in curva. Una caratteristica di spicco è anche l’innovativa terza generazione dell’Audi magnetic ride che regola la rigidità degli ammortizzatori. Rispetto alla versione precedente, questo sistema è stato migliorato riguardo l’ampiezza della curva caratteristica, la dinamica e la qualità di controllo, nonché la funzionalità. Infine, il pilota può regolare il magnetic ride su tre livelli (comfort, auto e dynamic) scegliendo il comportamento che più gli aggrada. In conclusione, la TT è una vera e propria icona della Audi in termini stilistici, esattamente come avviene in Casa Porsche con la 911. Proprio per questo l’ispirazione dei suoi designer alla celebre prima serie non può che averle fatto bene.
Gianmarco Barzan
29/04/2014 – 17:42