L’auto parcheggerà da sola?
Tuam? Un piccolo paese con meno di 10.000 abitanti nell’ovest dell’Irlanda, nelle vicinanze di Gatway, dove ha sede il Centro Ricerche e Sviluppo della Valeo. Vi lavorano 800 specialisti e tecnici che assemblano ogni anno tre milioni di sistemi di assistenza alla guida (sensori e telecamere) destinati a equipaggiare le auto di vari brand.
Fergus Moyles è a Tuam dal 1995 dove ha lavorato per la Cannaught Electronics e quando la Valeo ha rilevato nel 2007 questa azienda ne è diventato il capo del Centro Ricerche e Sviluppo, riuscendo a convncere i dirigenti del Gruppo francese a puntare i loro investimenti sullo sviluppo delle attività di ricerca di questo sito, che in sette anni è passato da 250 a 800 dipendenti, mentre i bilanci hanno raggiunto cifre da capogiro.
Il lavoro di ricerca a Teuam è atualmente concentrato nel settore “comfot e assistenza alla guida” che per la Valeo rappresenta 2,2 miliardi di euro su un bilancio complessivo di 12, di euro. “Lo sviluppo del polo di ricerche irlandese è attualmente basato sullo sviluppo dei sistemi di guida autonoma” spiega Guillaume Devauchelle direttore del settore innovazione alla Valeo.
Se Google ha attirato con la sua Google Car l’attenzione sulla tecnologia che permette la guida “senza pilota”, quella Valeo non ha nulla da invidiare quella portata avanti dal gigante d’Internet, con la differenza però che i costi di questa nuova tecnologia sono nettamente inferiori. “Il solo scanner utilizzato da Google per guidare la vettura senza pilota costa quanto una flotta di Renault Twingo” sottolinea Marc Vrecko direttore del polo “assistenza alla guida”. Alla Valeo invece il costo dei suoi sistemi è duecento volte inferiore a quello di Google; ma si può anche andare oltre.
Comunque sia gli obiettivi che la Valeo si propone di raggiungere non riguardano però soltanto la riduzione dei costi dei sistemi di guida autonoma (telecamere, ultrasuoni, radar) in modo da poterli utilizzare anche su automobili prodotte in grande serie e quindi popolari, ma anche l’ampliamento delle loro funzioni che faciltino, a esempio, le operazionk di parcheggio, in modo da arrivare in futuro più o meno prossimo, a manovre automatiche di parcheggio anche se il guidatore non è a bordo del proprio veicolo.
Gianni Montani