Chevrolet Corvette Z06 cabriolet: American beauty
Con l’attuale generazione, la Chevrolet Corvette “non soffre più di complessi d’inferiorità” in termini dinamici nei confronti di Ferrari, Lamborghini, Porsche e Nissan GT-R. Merito di una serie di tecnologie avanzate che vanno dal telaio in alluminio alle sospensioni “intelligenti”, nonché dall’aerodinamica finalizzata alla deportanza al differenziale autobloccante elettronico. Al recente Salone di New York, Chevrolet ha presentato un’ulteriore versione estrema della Corvette, ossia la Z06 cabriolet che, alla luce di 600 CV, rappresenta la più potente decapottabile mai prodotta dalla Casa americana.
“Fondamenta” in alluminio
La Z06 cabriolet costituisce il culmine di oltre 4 anni di lavoro su una struttura in alluminio, realizzata ad hoc per la Corvette settima generazione. Tale architettura, costruita presso lo stabilimento General Motors di Bowling Green, è stata progettata sulle specifiche dei modelli Corvette Stingray, Z06 e Racing C7 R da competizione. Al riguardo, Ed Moss, Responsabile tecnico delle strutture Corvette ha dichiarato:”Volevamo un telaio che fosse più leggero di quello in acciaio della precedente Corvette, ma sufficientemente robusto per una cabrio da 600 CV e per un’auto da corsa in grado di affrontare una 24 ore di endurance. Non sarebbe stato possibile senza gli sviluppi delle applicazioni software relative all’ingegneria assistita da computer, che ci hanno permesso di modellare oltre 17.000 iterazioni del telaio, ognuna delle quali ci ha consentito di migliorare robustezza e rigidezza, riducendo al contempo la massa”. Infine, le sole differenze strutturali tra la Z06 cabrio e la corrispondente versione coupé stanno negli elementi per il montaggio della capote elettrica, nonché nel riposizionamento dei supporti relativi alle cinture di sicurezza.
Design e aerodinamica
Dal punto di vista estetico, rispetto alla “normale” Corvette Stingray i passaruota anteriori sono stati allungati di 56 mm e quelli posteriori di 80 mm. Tali modifiche rendono la Corvette Z06 più larga e bassa, aspetto evidenziato anche dal paraurti posteriore che incorpora i medesimi gruppi ottici della Stingray, ma ulteriormente distanziati verso l’esterno. Il design della carrozzeria è studiato pure in funzione del massimo raffreddamento, ragion per cui, ad esempio, le maglie della griglia sul paraurti anteriore conducono un cospicuo volume d’aria verso l’intercooler del compressore volumetrico. Quanto alle caratteristiche aerodinamiche, la Z06 cabrio è proposta in tre livelli crescenti di downforce. In dettaglio, la versione di serie dispone di splitter anteriore, profili sulle aperture dei passaruota anteriori, cofano in fibra di carbonio con presa d’aria maggiorata e spoiler posteriore. Salendo di livello, il pacchetto aerodinamico opzionale in fibra di carbonio quadruplica la forza di deportanza rispetto a quella della Z06 standard. Esso aggiunge lo splitter anteriore con alette in stile aeronautico, pannelli sottoporta specifici, spoiler posteriore maggiorato con flap fisso e una piccola linguetta sul bordo dell’alettone che aumenta notevolmente il downforce. Infine, il pacchetto Z07 comprende alette più grandi dello splitter anteriore, nonché una sezione centrale e regolabile sullo spoiler posteriore. Quest’ultimo accorgimento permette di adattare l’aerodinamica alle proprie preferenze.
Spinta eccezionale
“Cuore pulsante” della Corvette Z06 è un V8 con il classico manovellismo a croce di scuola americana. Più in dettaglio, tale unità presenta la cubatura di 6,2 litri, è sovralimentata mediante un compressore volumetrico ed eroga 625 CV di potenza massima, nonché un picco di coppia pari a ben 861 Nm. Riguardo le prestazioni, esse non sono state ancora dichiarate ma è ipotizzabile l’accelerazione 0-100 km/h in circa 3”5/10. “Il motore sovralimentato offre il miglior equilibrio tra prestazioni ed efficienza mai raggiunto da una Corvette”, ha dichiarato John Rydzewski, Vice Ingegnere Capo motori Small block”. “Si tratta di uno dei pochi motori sovralimentati al mondo a essere dotato della tecnologia di disattivazione dei cilindri, che gli consente di operare in modo efficiente in autostrada riducendo i consumi, pur essendo in grado di erogare oltre 600 CV ogniqualvolta chi guida intenda attingere alla sua incredibile riserva di potenza”.
Meglio puntare sull’automatico
La Corvette Z06 cabrio ha di serie il cambio manuale a sette rapporti con Active Rev Match. Quest’ultimo sistema attua una sorta di doppietta, ma la sportività e velocità di esecuzione non sono certo patrimonio di tale trasmissione. Molto meglio, infatti, richiedere il cambio automatico a 8 rapporti che, secondo i tecnici Chevrolet, “è stato studiato per offrire le stesse prestazioni dei sistemi a doppia frizione, ma senza sacrificare la fluidità”.
Assetto double face
La nuova Z06 conserva le sospensioni a quadrilateri deformabili della Corvette Stingray, ma tarate per livelli superiori di prestazioni. Gli ammortizzatori Magnetic Selective Ride Control di terza generazione sono di serie e, attraverso il Driver Mode Selector, è possibile regolarli per avere il massimo comfort o le migliori prestazioni raggiungibili in circuito. Focalizzando il discorso sul Driver Mode Selector, questo serve per adattare fino a dodici parametri al proprio stile di guida, intervenendo su motore, freni e regolazioni del differenziale elettronico autobloccante. In conclusione, con i controlli elettronici di trazione e stabilità completamente esclusi la Corvette Z06 cabrio genera spettacolari sovrasterzi di potenza. Sovrasterzi domabili rigorosamente in pista e da quanti hanno la dicitura pilota alla voce professione della carta d’identità.
Gianmarco Barzan
07/05/2014 – 17:18