European Environment Agency
Nel 2013 le emissioni sono state migliori del previsto. Anzi no!
Secondo i dati ufficiali preliminari diffusi dalla European Environment Agency, nel 2013 il valore medio di emissione prodotto dalle nuove automobili immesse sul mercato è stato migliore del 4% rispetto all’anno prima. Questo valore, 127g/km di Co2 (era 132,2 nel 2012), afferma che i costruttori hanno già raggiunto il target fissato dall’Unione Europea per il 2015, pari a 130 g/km di Co2.
Le informazioni non sono ancora complete in quanto mancano le informazioni relative ai singoli costruttori. Non è quindi possibile verificare “come” si stiano comportando i marchi automobilistici presi singolarmente.
Questo valore era stato fissato nel 2008 nell’ambito di un programma di progressive riduzioni delle emissioni nocive di gas di scarico prodotte dai nuovi veicoli immatricolati all’interno dell’Unione. Dopo mesi di discussioni e trattative, il target per il 2021 è stato ulteriormente abbassato a 95 g/km, attualmente lo standard più severo del mondo.
Tuttavia, secondo una ricerca della Commissione Europea, i nuovi veicoli in circolazione all’Interno dell’Unione sono meno “puliti” di quanto non siano in realtà. I costruttori, secondo i risultati dell’indagine, in questi anni hanno saputo approfittare di alcune scappatoie nei test di omologazione del dato relativo al consumo e all’emissione per ottenere valori medi più bassi rispetto a quanto rilevabile in reali condizioni di utilizzo quotidiano.
Il merito è da attribuirsi, ad esempio, all’utilizzo di pneumatici speciali o alla conduzione di test su superfici particolarmente uniformi che riducono l’attrito.
Le organizzazioni sono, nel frattempo, sul piede di guerra e chiedono a gran voce l’introduzione di test più severi. Glen Archer, Clean Vechicles manager dell’organizzazione Transport and Environment (T&E), ha infatti dichiarato che gli standard di consumo stabiliti dall’Unione Europea sono l’unica politica in grado di influire positivamente sulla riduzione delle emissioni ma, purtroppo, sono basati ormai su test obsoleti e inefficaci.
Gli fa eco Hans Bruyninckx, Executive Director dell’European Environment Agency: “Dobbiamo pensare a sistemi di trasporto più sostenibili. L’auto non può essere, nel 21esimo secolo, la soluzione ai nostri problemi d mobilità”.
L’ European Environment Agency, infatti, ha rilevato che dal 1990 al 2012 le emissioni sono mediamente cresciute del 17,2% ed esse rappresentano, attualmente, 1/5 di tutte le emissioni prodotte in tutta l’Unione Europea.
L’industria automobilistica, dal canto suo, si è ripetutamente schierata contro l’introduzione di obbiettivi ancora più stringenti a causa delle conseguenze che ne deriverebbero a livello di investimento.