Le sorti di questo programma sono affidate a Harald Wester amministratore delegato Alfa Romeo ma anche “numero uno” di Maserati e Abarth, che ha constato come quella che veniva chiamata la “Casa del Portello” (località storica dello stabilimento milanese) dal 1986, data in cui l’Alfa Romeo entrò nel gruppo torinese, a oggi abbia perso la sua “anima”, avendo abbandonato quel tocco di sportività e di innovazione innovativa che la aveva caratterizzata nel pas
In futuro quindi le Alfa Romeo dovranno distinguersi per la potenza dei loro motori, per le loro innovazioni tecnologiche, per il perfetto equilibrio dei pesi (50/50), per un eccellente rapporto peso/potenza e per lo stile tipicamente italiano, ma soprattutto per la trazione posteriore o a quattro ruote motrici.
Un ritorno tecnologico quindi tanto atteso dai “fans” del marchio, che avverrà proprio quando la grande rivale BMW si appresterà a commercializzare la sua prima berlina a trazione anteriore. Tutto i nuovi modelli saranno costruiti negli stabilimenti italiani del gruppo italo – americano e questo potrebbe portare a qualche ripensamento sul programma Fiat che prevede la realizzazione di uno spider in collaborazione con la Mazda sulla base della MX-5. Fiat potrebbe seguire un’altra strada in modo da offrire un successore alla storica Barchetta, magari sotto il marchio Abarth.
La prima nuova Alfa Romeo sarà la Giulia che avrà le dimensioni di una BMW della Serie 3 che uscirà nel 2015. Successivamente si susseguiranno i sette nuovi modelli nello spazio di due anni. La piccola MiTo è destinata a sparire, perché subentreranno due varianti di berlina compatta in modo da rimpiazzare anche la Giulietta, poi una famigliare; completerà la gamma la Giulia e una grande stradista su base Maserati Ghibli (battezzata Alfetta?), a cui si aggiungeranno due SUV dei quali uno ispirato al prototipo Kamal. Infine una super-sportiva che sostituirà la 4C.
Completeranno l’offerta tutta una serie di motori a benzina a 4 cilindri Turbo con potenze da 120 a 320 CV, a 6 cilindri a V (due) con potenze da 410 a 520 CV e a gasolio 4 cilindri turbo da 120 a 200 CV e a sei cilindri a V (due) da 250 e 340 CV.
Gianni Montani