Porsche Boxster GTS e Cayman GTS
Performance al top
Le due sportive di casa Porsche a motore centrale superano se stesse. Nascono, infatti, la Boxter GTS e la Cayman GTS con propulsori potenziati e il telaio PASM di ultima generazione, stabilendo nuovi punti di riferimento in termini dinamico prestazionali. La sigla GTS, acronimo di Gran Turismo Sport, risale alla leggendaria Porsche 904 Carrera del 1963 ed è sinonimo di performance straordinarie. Negli Anni 80 e 90, inoltre, la combinazione tra queste tre “magiche” lettere verrà ripresa dando vita alle 924 GTS e 928 GTS, non esattamente celebri e veloci quanto l’antenata 904 Carrera. Infine, negli scorsi anni la famosa sigla rinacque per versioni ad altissime prestazioni di Cayenne, 911 e Panamera.
“Six appeal”
Analizzando la tecnica, i motori boxer a 6 cilindri dei nuovi modelli si basano sulle unità da 3,4 litri della Boxter S e della Cayman S che, grazie all’ottimizzazione dei comparti di alimentazione e scarico, sviluppano 15 CV in più di potenza. Conseguentemente, la Boxster GTS raggiunge 330 CV, mentre la Cayman GTS fa segnare 340 CV. Entrambe le vetture hanno in origine il pacchetto Sport Chrono; fattore che, abbinato al cambio PDK opzionale e con il tasto Sport Plus attivo, consente alla Boxster GTS di accelerare da 0 a 100 km/h in 4”7/10 e alla Cayman GTS in 4”6/10. Rimanendo in argomento prestazioni, la nuova roadster è la prima Boxster a superare la soglia dei 280 km/h con il cambio manuale a sei marce di serie, mentre la Cayman raggiunge 285 km/h. In particolare, la Boxster ha avuto nella sua storia un’evoluzione impressionante a livello motoristico; basti pensare ai 330 CV della GTS confrontati con i 204 riguardanti l’”asfittico” propulsore 2,5 litri della primissima serie.
Assetto perfetto
Come avviene per le altre Boxster e Cayman, le varianti GTS si avvantaggiano del propulsore centrale posteriore che favorisce la precisione di guida in curva, consentendo a un pilota esperto di percorrere traiettorie neutre e veloci senza la minima traccia di sottosterzo. A tutto questo contribuisce anche il layout sospensivo McPerson ottimizzato Porsche su entrambi gli assi, in grado di limitare le perdite di camber in curva, mentre le regolazioni dell’elastocinematica sono specifiche per queste versioni. Inoltre, gli pneumatici anteriori 235/35 e posteriori 265/35 su cerchi Carrera da 20” rientrano nell’ affinamento specifico dell’assetto, al pari della regolazione elettronica PASM degli ammortizzatori.
Look dedicato
Oltre ai succitati cerchi Carrera, le Porsche Boxster e Cayman GTS si riconoscono per i paraurti specifici, le sigle in nero lucido e i fari Bi-Xenon di serie con il Porsche Dynamic Light System (regolazione automatica profondità delle luci). Degno di nota pure l’estrattore d’aria posteriore, che lavora in stretta sinergia con l’alettone a fuoriuscita automatica generando la necessaria deportanza alle alte velocità. Quanto all’abitacolo spiccano i sedili sportivi con interni in pelle impreziositi, al pari degli altri modelli Porsche GTS, da inserti in Alcantara. Infine, optando per il cambio PDK permane la discutibile funzione manuale della leva “a spingere” per salire di rapporto e “a tirare per scalare”. Certo, vi sono anche i classici paddle; peccato girino assieme al volante a rischio di confusione nelle rotazioni oltre i 90°. In sostanza, saremo anche degli irriducibili nostalgici ma le Boxster e Cayman GTS vanno scelte con il cambio manuale di serie; ormai più unico che raro anche a bordo delle supercar.
Gianmarco Barzan
05/05/2014 – 13:32