Confronto Maserati Ghibli Diesel 250 CV- BMW 530 D
La sfida tra la Maserati Ghibli Diesel da 250 CV e la BMW 530 D con motore erogante 258 CV è una delle più interessanti del panorama automobilistico mondiale.
Entrambe sono costruite con altissimi criteri qualitativi, hanno tecnologie di prim’ordine e rappresentano i punti più alti nel proprio segmento sotto il profilo del piacere di guida. Quale sia la vincitrice del confronto l’avrete capito già dal titolo, ma è interessante scoprire come si è giunti a questo (per certi versi inaspettato) risultato.
Lo stile italiano prevale
La linea della Maserati Ghibli prende vita dalla calandra ispirata alla A6 GCS degli Anni 50, si estende ai fari aggressivi e prosegue nel profilo laterale dominato dalla “swage line”. Quest’ultima nasce dalle tradizionali prese d’aria Maserati, dietro le ruote anteriori, per terminare ai proiettori posteriori. In sostanza la vettura ha uno stile da coupé a quattro porte, cui contribuiscono pure i finestrini privi di cornice. La BMW 530 D appare meno personale rispetto alla Maserati, proponendo una linea elegante ma troppo simile ad altri modelli della Casa di Monaco. In altre parole, se la Ghibli suscita sguardi di ammirazione per la sua bellezza drammatica e inconfondibile, la berlina tedesca passa inosservata.
Alto artigianato contro “freddezza” teutonica
I raffinati rivestimenti in pelle Poltrona Frau e le finiture in fibra di carbonio, creano all’interno della Ghibli un’atmosfera a metà fra l’ artigianato squisitamente italiano e l’ high tech. Analizzando i dettagli, il posto guida è ben congegnato grazie ai comandi intuitivi e a portata di mano, nonché ai paddle del cambio fissi al piantone. Degni di nota pure il display Maserati Touch Control, la pedaliera regolabile, l’impianto audio firmato Bowers & Wilkins con 15 altoparlanti e il sistema WiFi WLAN. L’unica caduta di tono è rappresentata dai pulsanti degli alzacristalli e dalla rotella di azionamento fari, ovvero i medesimi della ben meno nobile Chrysler 300.
Anche l’impianto elettrico è lo stesso (affidabile) dell’ammiraglia americana, ma di questo ci si accorge solamente per il classico “colpo di clacson” una volta azionata la chiusura centralizzata delle portiere. Quanto all’abitabilità, essa è ottima per quattro persone, mentre un eventuale quinto passeggero centrale viaggia un po’ scomodo. Riguardo la BMW 530 D, il suo ambiente interno è molto più “freddo” rispetto all’italiana, il volante è condiviso con modelli di categoria inferiore e troppe funzioni sono affidate all’iDrive. In compenso la leva del cambio automatico è un capolavoro di ergonomia (è più intuitiva rispetto a quella della Maserati), mentre il classico pedale dell’acceleratore infulcrato in basso come da tradizione BMW rende molto ben dosabile il gas. Praticamente infinite le possibilità di personalizzazione, tant’è che non vi sarà mai un esemplare perfettamente eguale a un altro. Infine, la pelle che riveste i sedili è robusta e di qualità, ma risulta decisamente meno “calda”e di classe rispetto alla Poltrona Frau della Ghibli. Quanto all’abitabilità, la BMW vanta maggior spazio sia anteriormente che posteriormente rispetto alla prestigiosa competitor italiana.
Analizzando la qualità della carrozzeria, entrambe le vetture presentano la vernice ben stesa e priva dell’antiestetico fenomeno “a buccia d’arancia”. La Maserati per parte sua evidenzia una maggiore cura negli assemblaggi, riguardo specialmente l’allineamento dei cofani dove al contrario la BMW mostra qualche “luce di troppo”.
Anche all’interno la Ghibli prevale, con accoppiamenti impeccabili tra le parti, mentre la BMW mostra un allineamento perfettibile dello sportello del cassettino portaoggetti, nonché le guide di scorrimento dei sedili solo parzialmente coperte. In sintesi, la Ghibli rappresenta il risultato tangibile sia dei cospicui investimenti effettuati tanto nel prodotto quanto nello stabilimento di Grugliasco, sia della competenza delle maestranze in linea di montaggio.
Trattando di motori, la Maserati Ghibli Diesel adotta un 6 cilindri a V 3 litri sovralimentato da un turbocompressore. Tale unità è prodotta dalla VM, secondo specifiche del Tridente, ed eroga 250 CV a 4.000 giri/min. di potenza massima. Conseguentemente, l’accelerazione 0-100 km/h si svolge in 6”7/10, a fronte della velocità massima di 240 km/h. La BMW 530 D per parte sua è spinta da un 6 cilindri in linea 3 litri TwinPower Turbo, erogante 258 CV a 4.000 giri/min., consentendo quindi lo scatto 0-100 km/h in 5”8/10 e la velocità massima di 250 km/h. Entrambe, infine, adottano il medesimo cambio automatico ZF a 8 marce con le rispettive specifiche (la rapportatura della Maserati è più corta).
Sia la Ghibli che la 530 D hanno trazione posteriore, distribuzione del peso di 50-50 sui due assali e il retrotreno multilink a 5 leve. Anteriormente, la Maserati presenta un layout sospensivo più raffinato rispetto alla BMW, ossia a doppi quadrilateri deformabili in luogo dell’asse a doppio snodo. Quanto allo sterzo, la vettura di Modena conserva l’avanzata servoassistenza idraulica, mentre la concorrente tedesca si affida a un più convenzionale sistema elettrico. Infine, l’elettronica di controllo dell’assetto è ben tarata su entrambe e può essere completamente esclusa.
Il motore della Maserati Ghibli si avvia nel suo rombo inconfondibile che ricorda molto quello di un V8 a benzina. Merito dell’Active Maserati Sound, ovvero un sistema che “accorda le note” rendendole decisamente più gradevoli rispetto a qualsiasi altro propulsore a gasolio. Al primo viale l’accelerazione si dimostra entusiasmante e degna di una Maserati, accompagnata dal cambio rapido e nel contempo morbido. Cambio che nella modalità manuale diventa velocissimo a salire di rapporto, ma un po’ meno nelle scalate.
Le riprese, grazie all’abbinata trasmissione automatica e turbocompressore, sono celeri e i sorpassi diventano “un gioco da ragazzi” avvantaggiando pienamente la sicurezza. Passando a guidare la BMW, emerge immediatamente la migliore accelerazione rispetto all’italiana, mentre la ripresa è perfettamente comparabile. D’accordo, il sound del 6 cilindri in linea tedesco non è minimamente paragonabile alla “melodia” del V6 italiano, tuttavia la silenziosità è maggiore specialmente agli alti regimi. Anche in questo caso la verve del motore è ben coadiuvata dall’eccellente cambio ZF a 8 marce, che nella funzione manuale effettua scalate leggermente più rapide rispetto alla trasmissione della Maserati, “pareggiando invece il conto” nelle salite di rapporto.
Cominciano le prime curve di un percorso misto veloce e la Maserati Ghibli si trova a pieno agio, mettendo in campo una maneggevolezza straordinaria se raffrontata ai 4,97 metri di lunghezza e al peso che sfiora le due tonnellate. Le sospensioni anteriori a doppi quadrilateri deformabili “artigliano la strada”, recuperano pienamente camber in appoggio e interagiscono magistralmente con il layout multilink al retrotreno. Inoltre, non vi è traccia di fastidiose deviazioni di traiettoria da parte dell’avantreno, mentre lo sterzo servoassistito idraulicamente da un feedback ineguagliabile al pilota.
Ovviamente, data la trazione posteriore e i 250 CV in ballo, il sovrasterzo di potenza è (quasi) sempre possibile. Meglio provocarlo in pista, dove la Ghibli “si divertirà a stuzzicare” granturismo molto più potenti di lei. La BMW 530 D dal canto suo è decisamente più asettica della rivale anche in curva, dove emerge un sensibile sottosterzo in fase d’inserimento. In estrema sintesi, tanto lo sterzo quanto l’avantreno sono meno precisi rispetto alla rivale del Tridente (senza tuttavia generare problemi), mentre il retrotreno è di una stabilità “granitica”. Riassumendo, la vincitrice di questa sfida è indubbiamente la Maserati Ghibli.
Se poi la berlina del Tridente manterrà alta la propria quotazione nel tempo, svalutandosi poco come avviene per la rivale BMW, il lavoro sarà compiuto. Con buona pace di quanti giudicano migliori a prescindere le vetture Made in Germany.
Gianmarco Barzan
30/06/2014 – 15:00