Il governo Giapponese sta attuando una serie di iniziative volte allo sviluppo “definitivo” della tecnologia dell’idrogeno nella mobilità automobilistica. L’obbiettivo è renderlo sempre più a misura di automobilista medio incoraggiandone, finalmente, una seria e ampia diffusione.
Attualmente questo sistema di propulsion
Per questo, il Ministero dell’Economia giapponese sta per varare una serie di misure di incentivazione per cercare di spingere il comparto. Tra queste l’aumento della pressione massima consentita per lo stoccaggio di idrogeno nei serbatoi del veicolo. Questa passerà da 700 a 875 atmosfere, un valore molto favorevole perché, secondo i calcoli, sarà in grado di aumentare l’autonomia di una vettura a idrogeno del 20%.
Il Giappone ha inoltre avviato una serie di contatti con Stati Uniti ed Europa per semplificare le regole di importazione ed esportazione di vetture fuel-cell.
Entro il 2016 il Governo giapponese intende creare una legislazione sugli standard di sicurezza che sia allineata con gli altri Paesi. In questo modo sarà molto più semplice esportare vetture a idrogeno prodotte in Giappone.
Toyota, attualmente, è il costruttore nipponico maggiormente impegnato nella realizzazione di modelli a idrogeno economicamente convenienti. Il colosso giapponese, che ha presentato il suo ultimo prodotto sul tema, la FCV Concept (dichiara un’autonomia complessiva di 600 chilometri),
all’ultimo Salone di Tokio dello scorso novembre, sta lavorando per portare le sue auto fuel-cell sul mercato nel 2015 ma con la nuova accelerazione legislativa impostata dal Governo del Paese ha accelerato i programmi.
Toyota, naturalmente, non è l’unico costruttore con un serio e volitivo programma sull’idrogeno: anche Honda e Hyundai stanno lavorando per dare vita a una “seria” gamma modelli di vetture con questo nuovo tipo di propulsione a inquinamento ZERO (dagli scarichi di una vettura a idrogeno, come noto, fuoriesce nientemeno che H20, ovvero acqua). Nissan è al lavoro su due fronti: da un lato sullo sviluppo di nuovi modelli e, dall’altro, un fattore non meno cruciale, cioè la creazione di una infrastruttura di approvvigionamento efficiente e razionale.
Alvise Seno
05/06/2014 – 17:22