LA STORIA La quinta generazione del Cherokee, pur essendo stata completamente riprogettata, non tradisce lo spirito d’avventura che tredici anni fa aveva suggerito il nome e le forme, mediando tra una carrozzeria virile e molto americana presente nelle precedenti generazioni con la sensibilità stilistica europea o, meglio ancora italiana.
LO STILE Il “tocco d’artista racchiuso nel nuovo Cherokee è dato dal fatto che, pur essendo senza ombra di dubbio uno Sport Utility Vehicle americano costruito nello stabilimento Jeep di Toledo nell’Ohio, il suo DNA è italiano; infatti il pianale “Compact US Wide” su cui poggia la vettura, non è altro se non un’evoluzione di quello utilizzato dall’Alfa Romeo Giulietta. Stilisticamente il nuovo Cherokee ha abbandonato le forme squadrate delle generazioni precedenti a favore di una linea più dolce, meno esasperata e più glamour, in cui però sopravvive la classica simbologia Jeep nelle calandra annegata nel frontale, dove compaiono le sette feritoie iconiche attraversate orizzontalmente da uno spigolo che detta le linee dell’intera vettura. Il cofano spiovente, si raccorda al tetto che scende dolcemente verso il portellone dando slancio alla coda, ma limitando in parte la visibilità attraverso il lunotto posteriore.
LA STRADA Quello che colpisce immediatamente è la notevole stabilità anche nella guida brillante; un grande progresso rispetto alle precedenti generazioni Jeep progettate negli Stati Uniti; ottimo lavoro degli ingegneri italiani, secondi a nessuno, quando si tratta di tenere in strada un’auto dal peso di 1450 chilogrammi. Il Cherokee motorizzato a gasolio con 170 cavalli di potenza si guida come una bicicletta, l’abitacolo è perfettamente insonorizzato e la potenza è tutta subito disponibile grazie a una robusta coppia motrice. Lo sterzo è preciso e le sospensioni sono ben tarate, il rollio quasi impercettibile in settaggio Sport, mentre lo sterzo elettrico assicura la giusta precisione di guida. Quando il fondo stradale diventa impossibile mettendo a dura prova gomme e molle, nessun problema: le nuove sospensioni a ruote indipendenti “digeriscono” facilmente il fondo stradale più disastrato. In fuoristrada poi, la trazione integrale Active Drive 2 con i suoi riduttori pensa a togliere l’automobilista dagli eventuali guai .
– motore: a gasolio, 4 cilindri, turbocompresso, common rail, 1956 cc, 170 CV a 4000 giri/minuto, 350 Nm a 1750 giri/minuto
– emissioni CO2: 154 g/km
– trazione: 4×4
– cambio: meccanico 6 marce
– sterzo: elettrico a pignone e cremagliera
– sospensioni: anteriori McPherson, posteriori a quattro punti d’attacco
– freni: anteriori a disco autoventilanti, posteriori a disco pieno
– peso: 2450 kg
– capacità vano bagagli: da 412 a 1267 litri
– misure: lunghezza 4,614 m, larghezza 1,859 m, altezza 1,697 m; passo 2,719 m
– accelerazione 0 – 100 km/h: 10”3/10
– velocità massima: 192 km/h
– consumo combinato: 5,8 l/100 km
– prezzo: da 45.000 euro
Gianni Montani
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