Lamborghini Huracàn: un toro da combattimento
LA STORIA Corre l’anno 1966. Ferruccio Lamborghini ha scoperto che in Spagna c’è una razza di tori fra i più intelligenti e combattivi che si chiama Miura. Lui, che deve battezzare la sua nuova Gran Turismo, ne è entusiasta, si dimentica di chiedere l’autorizzazione a Don Eduardo Miura, padrone dell’allevamento (rimedierà in seguito alla dimenticanza) e battezza con questo nome la sua ultima creazione con la carrozzeria disegnata alla Bertone da Marcello Gandini, con motore posteriore trasversale di 3929 cc e potenza di 350 CV. Correva l’anno 1966. Sono passati 68 anni e una nuova Lamborghini suscita l’entusiasmo degli appassionati. Anche per questa Gran Turismo sportiva il nome è quello di una famosa razza di tori da combattimento: Huracàn.
LO STILE Filippo Perini, capo dello stile alla Lamborghini, ha disegnato un’automobile che è una scultura plasmata all’insegna della grinta, della velocità, del glamour, con l’esagono che diventa il motivo dominante nei gruppi ottici anteriori in stile Aventador (il modello della Lamborghini che incarna la massima espressione dei muscoli del brand del Toro), che si ripete nelle griglie di raffreddamento presenti sulla coda, nelle bocchette di aerazione e nella forma dei pulsanti presenti nell’abitacolo. I fari sono a Led, i cerchi in lega di 20 pollici.t
L’ABITABILITA’ L’abitacolo è un piccolo capolavoro di soluzioni hi-tech e di grande raffinatezza, che non ha nulla da invidiare per qualità dei materiali e per la loro lavorazione ai più blasonati modelli sportivi dei costruttori tedeschi. Non bisogna infatti dimenticare che il marchio Lamborghini dal 1988 appartiene al Gruppo Volkswagen e in particolare all’Audi. Il pulsante per la messa in moto è nascosto da un coperchietto rosso come negli aerei da combattimento. I posti sono due e per entrare, ma soprattutto per uscire, si è costretti a qualche manovra in più in quanto il padiglione è alto da terra soltanto 1,170 metri.
LA MOTORIZZAZIONE Il dieci cilindri di 5204 centimetri cubi di cilindrata che equipaggia la Huracàn sviluppa la potenza di 610 CV a 8250 giri/minuto e una coppia di ben 560 Nm a 6500 giri/minuto; 40 cavalli di potenza in più di una Ferrari 458 e 110 cavalli in più di un’altra Lamborghini la Gallardo presentata nel 2003 che la Huracàn sostituisce. L’elettronica è la grande protagonista di questa Gran Turismo e fra i tanti dispositivi vi è anche L’Adaptive Network Intelligent Management che consente di configurare la vettura secondo tre parametri: Strada, Sport e Pista.
LA STRADA Le strade dell’Andalusia e il circuito Anglo Scottish Car Racing Industrie di Ronda (Spagna) sono stati il terreno ideale per provare l’Hurracàn. In modalità Strada si è rivelata una stradista pronta nella risposta, ma con una coppia del motore che asseconda in pieno le necessità di un traffico piuttosto pesante. Il suo terreno ideale è però la pista, i 5.426 metri del nastro d’asfalto del circuito ASCARI, con due curve particolarmente delicate: l’una riproduce il Karusell del Nurburgring e l’altra il cavatappi di Laguna Seca in California. Davanti agli occhi quello che sembra un enorme conta-giri; invece è molto di più in quanto è proprio attraverso questo strumento a cristalli liquidi che passano tutte le informazioni. Poi c’è il volante super-multifunzione e infine il motore: superbo nello scaricare sulle quattro ruote tutta la potenza. Impressionante il launch controll (controllo di lancio) che ottimizza la motricità nel minor tempo possibile.
LA TECNICA
– motore: 10 cilindri di 5204 cc, potenza 610 CV a 8250 giri/minuto, coppia 560 Nm a 6500 giri/minuto
– trazione: integrale
– sterzo: servosterzo elettromeccanico
– cambio automatico a sette marce con doppia frizione
– freni: carbo-ceramici
– capacità vano bagagli: 00 litri
– misure: lunghezza 4,459 m larghezza 1,904 m altezza 1,165 m; passo 2,620 m
– velcità massima: 325 km/h
– accelerazione 0 – 100 km/h: 3”2/10
– consumo: combinato 12,5 l/100 km
– prezzo: 206.790 euro
Gianni Montani
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Redazione MOTORAGE
12/06/2014 – 15:59