La Mercedes-Benz porta al debutto le CLS Coupé- CLS Shooting Brake aggiornate. Si tratta in sostanza di un restyling che peraltro non ha stravolto le forme originarie eleganti e sportive al tempo stesso. In particolare, la Shooting Brake rimane a nostro avviso la più personale tra le due, essendo uno dei pochi esempi di Coupé station wagon presenti sul mercato. Non bisogna, inoltre, dimenticare la bellezza drammatica della sua linea, forse non del tutto compresa quantomeno alle nostre latitudini. Da notare che tra le novità di entrambe spiccano i fari “intelligenti” Multibeam LED che si adattano automaticamente alle condizioni del tracciato e di visibilità contingenti, grazie all’ausilio di telecamere e sensori. Quanto alla carrozzeria, figurano nuovi paraurti, la griglia anteriore ridisegnata e inedite prese d’aria.
Gli interni delle CLS sono caratterizzati come sempre da materiali ricercati, assemblati in modo impeccabile come impone la tradizione Mercedes-Benz. In dettaglio, sono disponibili cinque colori differenti per i rivestimenti, mentre il volante sportivo a tre razze ridisegnato garantisce un’impugnatura migliore rispetto al precedente. Per contro le levette di azionamento manuale del cambio sono un po’ troppo piccole e nelle curve oltre i 90° possono generare confusione, poiché ruotano assieme al volante. Degno di nota pure l’impianto multimediale, con tanto di schermo a colori da 8” di diagonale.
Ampia gamma di motori
Le motorizzazioni delle CLS Coupé e Shooting Brake partono dal 4 cilindri turbodiesel Common Rail (destinato alle 220 BlueTEC), erogante la potenza di 170 CV. Un valore, quest’ultimo, a nostro parere non esattamente allineato al peso (in tutte le accezioni del termine) di tali vetture, anche se al momento non si conoscono le prestazioni ufficiali. Salendo di categoria troviamo il 4 cilindri turbodiesel Common Rail 2,2 litri da 204 CV; unità che si distingue per il forte temperamento e la notevole elasticità di marcia ed equipaggia le CLS 250 BlueTech. Al top di gamma dei motori a gasolio vi è il V6 turbodiesel da 258 CV, appannaggio delle CLS 350 BlueTEC, mentre la soglia d’ingresso dei propulsori a benzina è costituita dal nuovo V6 3 litri con due turbocompressori (333 CV) destinato alle versioni CLS 400. Completa l’opera il poderoso V8 sovralimentato (408 CV) riguardante la CLS 500. Infine, tutte le motorizzazioni (eccezion fatta per la 220) possono essere equipaggiate con la trazione integrale 4Matic in luogo della classica posteriore.
Declinato nelle potenze pari a 557 CV e a 585 CV, il propulsore AMG 5.5 litri V8 biturbo è in grado di consentire lo scatto 0-100 km/h tra i 4”7/10 della CLS Shooting Brake 63 AMG meno potente e i 3”7/10 della CLS Coupé 63 AMG con maggiore “cavalleria”. Il tutto all’insegna di un “rombo d’autore” e consumi tutto sommato contenuti. Al riguardo la Casa della Stella dichiara in media tra 9,9 e 10,6 litri per 100 km nel ciclo combinato. Infine, come avviene per le altre versioni, tutte le CLS 63 AMG ottemperano la normativa antinquinamento Euro 6.
Anche sulle CLS debutta il nuovo cambio automatico 9G-Tronic, il cui numero 9 sta a indicare la quantità di rapporti disponibili. Caratterizzata dal convertitore di coppia idrodinamico, tale trasmissione rappresenta il benchmark assoluto in termini di performance e risparmio energetico ed equipaggia le versioni 220, 250 e 350 BlueTEC, nonché la configurazione 500. In conclusione, le CLS 63 AMG e CLS 400 rimangono fedeli al “vecchio” automatico 7G- Tronic Plus. Non certo un ripiego, come si suole dire.
Gianmarco Barzan