“Le idee forti possono trovare realizzazione”
Il Presidente di Brebemi Francesco Bettoni ha aperto l’inaugurazione, ricordando l’iter del progetto e dello sviluppo e, in particolare, ha ricostruito il percorso completo dal giorno della sua ideazione nel 1996 sino alla realizzazione completa dell’infrastruttura. Infrastruttura che è stata soggetta a un iter lungo, nonostante l’ampio e costante consenso dei territori. A quest’ultimo riguardo, infatti, la Brebemi è sempre stata considerata un’opera fondamentale per la nuova viabilità autostradale della Lombardia e del Paese. Una risposta alle necessità sempre più ampie di mobilità nell’area tra Brescia, Bergamo e Milano. “Le idee forti possono trovare realizzazione- ha dichiarato Francesco Bettoni, questa è la chiave di lettura per dire come e perché è nata Brebemi. Questa autostrada, lunga 62,1 chilometri, ha 15 svincoli di cui 6 con caselli e dispone di una dotazione tecnologica conforme ai più elevati standard di sicurezza europei. Inoltre- ha continuato Bettoni- migliora la qualità della vita riducendo del 60% il traffico pesante sulla viabilità locale, farà registrare 6,8 milioni di ore in meno perse in coda e minori emissioni di CO2”.
Nata grazie alla finanza di progetto
Tra gli aspetti più importanti della Brebemi vi è il costo complessivo di 1,6 miliardi di euro, senza contributi a carico dello Stato. A tale proposito, l’intero stanziamento è stato finanziato per il 21% esclusivamente con i propri mezzi dei soci, nonché per il 79% mediante il ricorso al debito. Conseguentemente, la A35 Brebemi è un progetto fortemente innovativo anche sotto l’aspetto finanziario, tanto da aver vinto due premi internazionali a Londra lo scorso febbraio. In sostanza si tratta della prima autostrada italiana interamente finanziata ricorrendo alla finanza di progetto, nonché una tra le più importanti e complesse operazioni a livello europeo. In conclusione, la Brebemi è una mirabile opera infrastrutturale, frutto di quel genio italiano che ancora oggi tutto il mondo ci invidia.
Gian Marco Barzan