Secondo l’ultima stima eseguita della azienda petrolifera BP (British Petroleum), le riserve mondiali di petrolio ammontano a circa 1.690 miliardi di barili. Con il ritmo di estrazione attuale, dice la società, abbiamo a disposizione ancora 53 anni per “divertirci” con l’auto.
Il dato, curiosamente, è più ottimistico dell’1,1% rispetto all’anno scorso e, naturalmente, è possibile che, da qualche parte sul pianeta, ci siano ancora giacimenti da scoprire
Secondo la BP gli Stati Uniti possono contare su una riserva “personale” di 44,6 miliardi barili, una stima migliore del 26% rispetto all’ultimo rapporto stilato e rispetto alla conclusione della U.S. Energy Information Administration, che quantificava la disponibilità in 33,4 miliardi.
Secondo lo studio della Pioneer Natural Resources, società quotata alla Borsa di New York, grazie a nuove tecnologie di estrazione, la disponibilità potenziale potrebbe aumentare di ulteriori 75 miliardi di barili. La fonte, in questo caso, è il Bacino Permiano nel Texas, una delle tre maggiori fonti di approvvigionamento principali della Federazione (insieme al Bakken e a Eagle Ford).
OCCHIO AL FRACKING
La continua ricerca di nuovi giacimenti utilizzando sistemi intensivi pone un serio problema per la popolazione. Negli ultimi anni, infatti, il fenomeno del “fracking” (cioè della “fatturazione” idraulica del sottosuolo per investigare gli strati geologici alla ricerca di nuove riserve) è salito alla ribalta per le sue notevoli implicazioni.
Molti studi ma anche numerose evidente empiriche evidenziano come questa pratica indiscriminata stia causando grave inquinamento delle falde acquifere e, soprattutto, la compromissione della stabilità degli strati di roccia con conseguente causa di terremoti (in Italia è in corso una polemica sulla possibilità che il disastroso terremoto dell’Emilia Romagna del 20 maggio 2012 sia stato causato proprio da azioni di fracking; in America, ricca di petrolio, questa pratica, secondo gli studiosi, ha moltiplicato a dismisura gli eventi tellurici).
QUANTO PETROLIO ANCORA DA SCOPRIRE? IN AMERICA…
Il tema più interessante della questione, naturalmente, è capire “se” e “quanto” petrolio ci sia ancora da scoprire.
Gli americani si fanno i conti in tasca e dappertutto nel territorio dei 50 stati numerose aziende sono alla ricerca di nuove sorgenti di oro nero e gas per soddisfare la nostra sete di idrocarburi.
Per quanto riguarda il territorio americano, La società di ricerca EOG Resources, ad esempio, è sicura (dopo aver condotto alcune trivellazioni) che sotto le Montagne Rocciose ci sia una riserva molto grande, che potrebbe fornire fino a 400 milioni di barili. L’altro punto caldo è la Tuscaloosa Marine nel Golfo del Messico.
Redazione MOTORAGE
07/07/2014 – 14:50