Cina: il più grande produttore di veicoli elettrici del mondo ma il più piccolo consumatore
La Cina è il più grande produttore del mondo di veicoli elettrici: biciclette, tricicli e, naturalmente, automobili. Sul territorio, non meno di 13 aziende, durante il 2013, hanno proposto a listino circa 20 modelli di auto elettrica.
L’immenso stato del Far East è, attualmente, l’economia più produttiva al mondo, con tassi di crescita che fanno impallidire l’Europa. Il rovescio della medaglia è che il Paese soffre un inquinamento molto grave.
Per ovviare a questo problema, nel 2012 fu lanciato l’ambizioso piano New Energy Automobile Industry Development Plan. Questo prevedeva: 500.000 nuovi veicoli elettrici sulle strade cinesi entro il 2015, 5 milioni di esemplari entro il 2020. Ma nonostante questo nel 2013 su tutto il mercato sono stati vendute solo circa 6.900 automobili elettrici e circa 1.250 ibride.
Va osservato che per gran parte del 2013 il Governo non ha attuato alcun programma di incentivi per l’acquisto di questa categoria di veicoli. Solo nel mese di settembre sono state, finalmente, varate delle misure per incoraggiarne l’acquisto grazi a un intervento del Ministero dell’Industria e dell’Information Technology. Queste, sono calcolate in base all’autonomia massima dichiarata: si va dall’equivalente di 5.700 dollari per vetture con un’autonomia elettrica superiore a 50 chilometri a 10.000 dollari in caso di un range superiore a 250 km.
Il piano, insomma, stenta a decollare. Secondo le opinioni prevalente, la causa è da attribuirsi all’eccessiva centralità dell’apparato statale. La crescita dell’industria cinese, infatti, è controllata e gestita interamente dal Governo centrale ma le municipalità locali non sembrano essere interessate all’ulteriore promozione di questi incentivi. Almeno fino a qualche tempo fa. Più recentemente, infatti, le città più grandi, congestionate e inquinate (Beijing, Shanghai, Guangzhou, Shenzhen, Hangzhou…) hanno iniziato a varare misure ulteriori, quasi sempre ancora più vantaggiose: si va da un incentivo aggiuntivo per l’acquisto di auto a scarso impatto ambientale alla concessione gratuita della targa automobilistica (in alcuni casi ha un costo pari a oltre 5.000 dollari).
La ragione di questa improvvisa intraprendenza da parte dei comuni sta nell’aver collegato il sistema degli incentivi a una serie di sussidi statali a favore dei costruttori nazionali (ma, come osserva ad esempio Tesla, questo non vale per i costruttori stranieri).
Complessivamente, un automobilista cinese può ottenere, per l’acquisto di una nuova auto elettrica, uno sconto sull’acquisto pari anche a quasi 20.000 dollari.
Seno Alvise