LA STORIA –Al Salone dell’Automobile di Francoforte del 2007 veniva esposta una concept car della Peugeot studiata con l’obiettivo di proporre un’auto ecologica dall’aspetto attraente dotata di trazione ibrida HDI. Il suo nome C-Cactus. I più la ritennero una proposta quasi “indecente” per alcune sue caratteristiche sia estetiche che funzionali. Una fra tutte la plancia strumenti tolta di mezzo e l’arredamento dell’abitacolo altrettanto minimalista, tanto che molti ritennero la C-Cactus un tentativo di riportare alla ribalta una delle auto più famose del costruttore francese: la 2CV (1948-19 9’), un’auto essenziale, di praticità assoluta, economica ma robusta ma, soprattutto, polivalente nell’uso. La 2CV era destinata in particolare alla provincia e alla campagna ma, invece, diventerà anche una eccellente vettura cittadina e interclassista, particolarmente apprezzata.
LO STILE – Sono passati sette anni e quella concept car ritorna. Non più C-Cactus, ma C4 Cactus, non più prototipo, ma una vera e propria crossover che da settembre sarà in vendita anche in Italia. Per lei è stato dedicato uno stabilimento dedicato a Villaverde alle porte di Madrid. Modernissimo quanto basta per un’auto che vuole sovvertire le regole del mercato con le sue tante innovazioni, dove nel reparto verniciatura le spazzole sono in piume di struzzo, in quanto sono le sole a essere immuni dall’elettricità statica consentendo così di togliere fino all’ultimo granello di polvere dalle carrozzerie prima di essere verniciate. La carrozzeria della C4 Cactus è caratterizzata da una personalità decisa per quella sua fiancata alta, i profili di plastica nera dei passaruote e dei sotto-porta, le luci sottili. Quello però che colpisce sono le protezioni morbide di aria e plastica sulle fiancate che i tecnici hanno denominato “Airbump”. La loro funzione è di assorbire quelle toccatine che avvengono nei parcheggi e che fanno infuriare gli automobilisti.
L’ABITACOLO – E’ indubbiamente un abitacolo mini-chic all’insegna dell’innovazione e del design, dal quale è sparita la classica plancia con il quadro strumenti analogico per lasciare il posto a due display: uno davanti al guidatore che fornisce le informazioni principali e un altro a sfioramento da 7 pollici sistemato al centro della sottile plancia che incorpora servizi di navigazione, climatizzazione e altro ancora. Tra le novità bisogna segnalare l’”Airbag in Roof”, un airbag da 120 litri dal lato del passeggero spostato in alto sul padiglione con lo scopo di ricavare nella plancia un grande cassetto di servizio. Geniali il tetto panoramico in cristallo che isola dal calore e protegge dai raggi UV e il liquido lavavetro integrato nel tergicristallo. La C4 Cactus è particolarmente accogliente sia davanti che dietro; davanti vi è un sedile-sofà con cuscinetto centrale fisso, posteriormente un divanetto che però non è stato dotato di un sistema basculante pratico, in quanto condizionato da due pulsanti disposti alle estremità da usare contemporaneamente. Il vano bagagli manca di modularità e la sua soglia di carico è piuttosto alta.
LE MOTORIZZAZIONI – I motori della C4 Cactus partono dal 3 cilindri benzina 1.2 litri (75, 82 e 110 CV) della famiglia PureTech e proseguono con il 1.6 a gasolio con potenze di 92 e 100 CV. L’utilizzo dell’alluminio ha reso la C4 Cactus particolarmente leggera (il suo pero è sotto la tonnellata). L’alternativa al cambio meccanico a cinque marce, prevede una versione automatica Etg che utilizza tre pulsanti (Drive, Normal, Retro) sistemati nella plancia, che però consente di cambiare anche tramite palette al volante.
LA STRADA – La versione più interessante per il mercato italiano è quella rappresentata dalla motorizzazione a 3 cilindri Euro 6. Il posto guida non può dirsi dal punto di vista ergonomico al top, sia per il volante non regolabile in profondità, sia per l’assise del sedile che si inclina verso la parte posteriore man mano che scende. A questo bisogna aggiungere il volante non regolabile in profondità. Chi siede dietro poi, avrà la spiacevole sorpresa dei vetri ad apertura a compasso. La città è l’ambiente preferito dalla C4 Cactus, grazie alle sue dimensioni ragionevoli, ai comandi dolci, al 3 cilindri turbo molto elastico e al sistema Stop & Start che influisce positivamente sui consumi. Fuori città distilla sensazioni piacevoli di guida, grazie allo sterzo preciso, inserendosi bene nelle curve, mentre il motore riprende con il vigore di un propulsore a gasolio dai bassi regimi, offrendo un allungo notevole. Ottima la frenata e i valori di consumo che mediamente sono intorno a 5,2 litri/100 km.
La Redazione
LA TECNICA
• motore a tre cilindri turbo benzina, 1199 cc, 110 CV a 5500 giri/minuto, 295 Nm a 1500 giri/minuto
• emissioni CO2: 107 g/km
• classe ambientale: Euro 6
• trazione: anteriore
• cambio: manuale 5 marce
• sospensioni: anteriori pseudo McPherson, posteriori ad assale a traversa deformabile
• freni: anteriori a disco autoventilanti, posteriori a disco pieno
• vano bagagli: 348 litri
• serbatoio carburante: 50 litri
• peso: 1095 kg
• dimensioni: lunghezza 4,157 m, larghezza 1,946 m, alteza 1,460 m; passo 2,595 m
• velocità massima: 187 km/h
• accelerazione 0 – 100 km/h: 9”3/10
• consumo medio: 4,7 l/100 km
• prezzo da 14.950 euro a 21.750 euro