Impostazioni tecniche (molto) differenti
La Peugeot RCZ R ha la classica impostazione a motore trasversale davanti e trazione anteriore. Il propulsore, siglato EP6CDTR, beneficia di uno sviluppo radicale volto ad aumentarne la robustezza. In particolare si segnalano il monoblocco rinforzato, i pistoni Mahle Motorsport a struttura forgiata, i cuscinetti biella con rivestimento in polimero (resistono adeguatamente alle altissime pressioni dei cilindri) e il turbocompressore Twin Scroll sviluppato appositamente. Non mancano, inoltre, l’iniezione diretta di benzina e la fasatura variabile. Quanto alla già citata potenza massima di 270 CV, ovvero circa 170 CV/litro, essa viene raggiunta a 6.000 giri/min., mentre il picco di coppia pari a 330 Nm si sviluppa da 1.900 a 5.500 giri/min.. Riguardo la trasmissione, il cambio è un manuale a 6 marce capace di gestire ottimamente tutta la potenza in gioco, al pari del differenziale a slittamento limitato Torsen. Quest’ultimo, per chi non lo conoscesse, è un vero autobloccante rigorosamente meccanico e non un semplice upgrade dell’ESP che agisce sui freni. Il Torsen, in sostanza, garantisce la massima motricità nelle forti accelerate, specialmente in curva.
Per quanto concerne l’impianto frenante, la RCZ R ha quattro dischi di cui gli anteriori misurano 380 mm e sono associati a pinze fisse a quattro pistoncini, mentre quelli posteriori sono da 290 mm ed hanno pinze flottanti. La Cayman dispone anch’essa di quattro dischi, tutti associati a pinze con quattro pistoncini, che misurano rispettivamente 315 mm davanti e 299 mm dietro. Riguardo le sospensioni, la Peugeot RCZ R propone l’avantreno pseudo McPherson e il retrotreno a traversa deformabile, mentre la Porsche Cayman ha il McPherson ottimizzato su tutte e quattro le ruote.
Prima di scendere in circuito nutrivamo qualche dubbio circa l’abbinata 270 CV- trazione anteriore della RCZ R. Temevamo, infatti, perdite repentine d’aderenza, strattoni al volante e una tendenza cronica al marcato sottosterzo. Nulla di più sbagliato, poiché la più estrema delle Peugeot trasmette a terra fino all’ultimo dei suoi CV, dimostra inserimenti in curva neutri e veloci, nonché rollio e beccheggio assai limitati. Inoltre, il differenziale autobloccante Torsen è talmente ben tarato da non creare ripercussioni negative allo sterzo e contribuisce a “chiudere” la curva. Riguardo il motore, esso è semplicemente straordinario per spinta ad ogni regime, elasticità di marcia e l’insolita (per un turbo) propensione agli allunghi mozzafiato. Il tutto, è doveroso sottolineare, accompagnato dal cambio veloce e dagli innesti secchi, senza dimenticare i freni potenti e resistenti e lo sterzo che da sempre il giusto feedback al pilota.
Gian Marco Barzan