Il propulsore è lo stesso della coupè, uno dei dodici cilindri più emozionati degli ultimi anni, disponibile a salire di giri: la coppia massima infatti è a 5.750 giri, ma a 1.000 giri abbiamo ben 510 Nm. La trasmissione è robotizzata con un cambio automatico a 7 marce, transaxle Sportshift di terza generazione, dotato di paddles al volante e più leggero di 20 kg della trasmissione di cui è dotata la V12 Vantage Roadster. Lo Sportshift III è montato nel posteriore, in base allo schema transaxle, quindi in blocco col differenziale. Per gestire tanta potenza non c’è ovviamente solo il cambio. Il controllo trazione è settabile in tre modalità: Normal, Sport e Track, i nomi facilmente identificabili delle tarature. Anche i freni sono dedicati, carboceramici, mentre lo scarico è imparentato con quello della hypercar One-77.
La roadster dispone anche di sospensioni attive con tre setup, di controllo di trazione e stabilità anche questo caratterizzato da tre setup, di ABS e doppia regolazione dell’impianto frenante carboceramico.
L’Aston Martin V12 Vantage S Roadster tra gli accessori “extra” ha anche il Carbon Pack, personalizzazione hi-tech che offre inserti in carbonio, invece che in alluminio, sulla griglia del radiatore, sullo spoiler anteriore e sulle maniglie, invece i pedali del pacchetto sono previsti in nero.
La Redazione