Pro e contro del Car sharing
Niente spese di bollo, mantenimento, assicurazione, parcheggio e rifornimento? Si può, il car sharing lo permette: offre una soluzione ideale per brevi e frequenti spostamenti – fino a 10000 km l’anno, acquistando solo l’uso effettivo del mezzo anziché il mezzo stesso. Ѐ utile per chi, pur non rinunciando alla prima auto, deve rispondere alle esigenze di mobilità, risolvibili solitamente con l’acquisto di una seconda o terza macchina. Per poter usufruire del car sharing occorre registrarsi presso un ente – privato o statale – e prenotare la vettura più adatta alle proprie esigenze nel parcheggio più vicino alla propria residenza.
Nato in Svizzera negli anni ’80, il car sharing ha preso rapidamente piede in Europa ed nel Nord America. In Italia ha avuto solo ultimamente un incremento, sia nel numero delle città aderenti che nel numero di abbonati, a causa della crisi economica dilagante.
Il costo del car sharing si compone di due aliquote legate all’utilizzo del servizio: la prima riguarda una quota di abbonamento da versare annualmente o mensilmente (a seconda dei vari casi) per potersi iscrivere all’associazione, più un’eventuale cauzione da versare prima del prelievo e che verrà restituita al termine dell’utilizzo del servizio; la seconda è legata alla classe, alla fascia oraria e all’utilizzo stesso del mezzo, più eventuali servizi supplementari. Al momento dell’iscrizione, all’utente Car Sharing viene rilasciato un numero di identificazione personale, o PIN, ed una smartcard: una scheda elettronica individuale dotata di microchip, necessaria per poter ritirare la vettura, restituirla e fatturare poi il servizio. Tale carta elettronica permette la totale indipendenza nell’utilizzo del veicolo.
Facendo due calcoli, risulta evidente che questo servizio permette di migliorare l’impatto ambientale: minori emissioni, traffico e inquinamento. Aumenta inoltre la sicurezza stradale, perché queste moderne vetture son dotate di dispositivi di sicurezza migliori e più affidabili. Oltre ai risparmi sopracitati, ecco che si presentano ulteriori privilegi: uso delle corsie preferenziali, accesso gratuito alle ZTL e possibilità di circolazione anche in periodi di blocco del traffico.
Ma vediamo anche le spine di questa offerta. Innanzitutto la scarsa praticità: essendo un’auto condivisa, deve essere lasciata al parcheggio da cui si è prelevata. Il problema è che i punti di consegna non sono ancora molto diffusi e il più delle volte sono lontano dal centro. La scarsa fruibilità è un altro punto a sfavore: l’auto va prenotata con anticipo specificando il tempo di utilizzo. Impossibile quindi organizzarsi all’ultimo momento e prendere la macchina appena ci serve. Infine, non es sendo una macchina di nostra proprietà, si deve evitare qualsiasi tipo di personalizzazione.
Tariffe compagnie car sharing Milano
Compagnie Costo/minuto Costo sosta/minuto Costo/ora Costo/giorno Tessera
CAR2GO € 0,29 € 0,29 € 14,90 € 59,00 € 19,00
ENJOY € 0,25 € 0,10 € 15,00 € 60,00 gratis
TWIST € 0,27 € 0,17 € 14,90 € 59,00 € 15,00
EVAI* € 5,00 € 60,00 gratis
EQ-Sharing € 0,13 € 30,00
Vediamo nel dettaglio la differenza tra la spesa sostenuta con l’automobile privata e quella affrontata per il car sharing: prendiamo come esempio le tariffe delle compagnie di car sharing a Milano. Per una Fiat 500, le tabelle ACI stimano un costo di 0,41 € a chilometro percorso. Dal momento che a Milano, in media, si percorrono 10 km in un’ora, il costo dell’autovettura privata è 4,10 € l’ora: meno di un terzo rispetto a quello del car sharing (14,90 €, vedi Tabella). Ѐ giusto però tener presente che il car sharing è più vantaggioso se si percorrono brevi tratti nelle città fuori dalla propria residenza rispetto al noleggio e all’utilizzo occasionale della vettura di proprietà.
Manuela Caputo