No, non siamo arrivati, manca ancora tanto, hai fatto pip“ tre minuti fa e direi proprio di non mangiare niente dato che giˆ soffri la macchina.
Mamma, parola bellissima, ma detta cos“ tante volte, strausata e strasentita tanto da diventare odiosa.
E diventa ancora più odiosa in un abitacolo di 2 metri quadri, mentre si guida, mentre il traffico non scorre, anzi, si inchioda in un eterno lamento da parte dei nani che dietro si stanno annoiando.
Nonostante tu li abbia muniti di telefonino (per il pi grande), consolle portatile (il figlio intermedio) e biberon per il lattante, non c’ niente da fare. Troveranno un modo per annoiarsi, per farti notare che stai andando piano, che fa caldo, che fa freddo, che siete in auto da tantissimo.
E non vogliamo parlare dei litigi? Così belli, così necessari in un viaggio, ti ritrovi a fare da giudice in un minuscolo tribunale dove il tuo unico testimone un bambino di due anni che non sa ancora articolare frasi, ma che si fa prendere benissimo dal nervosismo collettivo instaurato nel retro dell’automobile e quindi si fa venire una crisi di pianto incontrollabile dove le cinture di sicurezza del seggiolino sembrano diventare inesistenti e lui riesce a liberarsi e in due secondi abbassa il finestrino, apre la portiera, scavalca tutti e arriva persino al freno a mano.
In tutto ciò i tuoi figli grandi guardano, spettatori non paganti di un circo a quattro ruote.
Non un muscolo, non muovono un arto per fermare la devastazione che incombe dentro l’automobile, ma come non scusarli dopo frasi del tipo:
“non me ne sono accorto”
“io? perché sempre io?”
“Stavo per fermarlo…”
Riesci così a ristabilire l’ordine, fermandoti e riprendendo il controllo della situazione senza inveire o sbraitare, perché la tua voce in questi momenti non udibile da orecchio umano, ma, come per incanto, attorno a te, cani di tutte le razze ti stanno venendo incontro.
Accendi la musica, sperando di farli cantare e giocare e ridere insieme a te, ma ti rendi subito conto che non sarˆ possibile mettere d’accordo nessuno, tu con il tuo rock anni ’70, il grande con la musica commerciale, il piccolo vuole le canzoni dello Zecchino D’oro e da quando il secondogenito conosce il Rap?
Sai che una questione di principio, la famiglia Robinson, i Bradfor, 8 sotto un tetto, loro ce la facevano, loro erano forti e stavano uniti e pensando ai tuoi miti proprio in quell’istante prendi una decisione che cambierà il corso della giornata, anzi della tua vita, una decisione definitiva: la prossima volta la spesa la ordini online.
ZETA