Strisce blu e multe che non dovrebbero essere fatte
A meno che non si arrivi sul posto all’alba, e tenendo presente che i parcheggi a pagamento stanno diventando sempre più numerosi di quelli liberi, trovare parcheggio è un’ impresa sempre più ardua.
Succede molto spesso di dover svolgere una commissione lampo e, in quei pochi minuti, venir sorpresi da un produttivo ausiliario del traffico che si accorge del mancato scontrino di pagamento del parcheggio e ci sanziona. Quindi, salvo il caso in cui il parchimetro è guasto o le strisce blu non sono a norma (o non sono situate fuori dalla carreggiata, o ostacolano lo scorrimento del traffico, oppure nelle vicinanze delle aree di sosta a pagamento non sono presenti dei parcheggi liberi), siamo in torto e perciò obbligati a pagare la multa.
Ma cosa succede se, invece, si lascia la macchina in sosta oltre il tempo per cui ha pagato? Esponendo il tagliando all’interno dell’auto, l’automobilista è legittimato a sostare per un determinato lasso di tempo corrispondente alla fascia oraria acquistata. Il tempo massimo di sosta viene indicato direttamente sul tagliando, e se lo si supera si è in difetto. Ma un tagliando scaduto equivale al mancato pagamento della sosta? Per molti Comuni è così: non mancano infatti i casi dove vengono notificate contravvenzioni anche dopo un solo minuto di ritardo. Attenzione però: il Codice della Strada non prevede alcuna sanzione per un ticket scaduto, quindi un’eventuale multa non è giuridicamente giustificabile. Il guidatore dovrà versare il corrispettivo mancante pari al tempo che il veicolo è stato in sosta dopo la scadenza del ticket, ma non pagare una multa. Nel caso venga comunque sanzionato, potrà rivolgersi al Giudice di Pace, ma la gabola tutta ‘’Made in Italy’’ sta nel fatto che il più delle volte la somma della contravvenzione non superi i costi da sostenere per appellarsi al Giudice di Pace, quindi in tanti preferiscono pagare la multa anche se consapevoli di aver ragione.
La questione è diventa spinosa perché la regolamentazione della sosta è di competenza comunale, quindi ogni amministrazione dovrebbe emanare una specifica delibera in cui comunicare al cittadino le penali o le sanzioni pecuniarie previste per chi sosta per un tempo più lungo di quello pagato. In assenza di tale delibera, come è stato precisato dal Ministero delle Infrastrutture, la Polizia non può sottoscrivere multe in caso di tagliando scaduto. Ecco quindi che fioccano le proteste di Comuni e Polizia: il recupero dell’eventuale integrazione, che ammonta solitamente a pochi euro, contrasta nettamente con i costi tecnici dell’operazione e finisce per gravare ulteriormente sui conti pubblici. Per questo motivo molti Comuni si sono apertamente schierati contro queste disposizioni e si rifiutano di applicarle. L’unica soluzione si può trovare nelle nuove direttive chiaramente esplicitate nel nuovo Codice della Strada.
Manuela Caputo