Fino a questo momento era stata una preoccupazione poco documentata ma ora, con le prove a cui sono state sottoposte quattro “minicar” dall’Ente europeo per la sicurezza automobilistica (NCAP) tutto cambia. Infatti le quattro “minicar” sottoposte ai test di crash laterale e frontale alla velocità di 50 km/h, hanno messo in luce preoccupanti criticità per quanto riguarda la protezione degli occupanti, nettamente inferiore a quella offerta delle tradizionali city car.
Nei crash test la Renault Twizy ha ottenuto 6 punti su 16 nella prova di impatto frontale, e 7 su 16 in quella in cui si simula un colpo laterale. Se consideriamo che, la francese è l’unica tra le microvetture testate ad essere dotata di airbag, ci si chiede come mai nella collisione laterale, la testa del guidatore rischia di uscire dal perimetro del veicolo.
L’italiana Tazzari Zero è stata penalizzata dalla rottura della cintura di sicurezza nel test di impatto frontale ( 4 punti su 16) che ha causato l’urto della testa del manichino contro il volante.
E’ comunque al secondo posto con un punteggio di 8 su 16 guadagnato nella prova di impatto laterale
Terzo posto per la Club Car Villager 2+2 LSV che ha subito una importante deformazione della struttura portante nell’impatto frontale, infatti gli è stato attribuito un punteggio di 2 su 16 che sottolinea il problema dell’arretramento di circa mezzo metro del volante dopo l’impatto. Migliori risultati nel test per l’urto laterale, dove si arriva a una valutazione di 9 su 16.
Michiel van Ratingen, segretario generale di Euro NCAP, ha sottolineato l’assenza dei sistemi di sicurezza minimi su queste minicar, chiedendo alle autorità europee di sollecitare i costruttori ad aumentare la protezione di questi mezzi, che possono viaggiare su strada come le autovetture senza però dover sottostare alle norme sui crash test a cui devono rispondere invece gli altri veicoli.
La redazione