Ma come funziona? Nell’attraversare il portale, il sensore rileva la tipologia di veicolo (camion, automobile, bus, moto, etc.) e attiva la telecamera che rileva targa e registra la data e l’ora del passaggio. Alla fine della tratta in analisi, il sensore del portale d’uscita si comporta allo stesso modo rilevando targa del veicolo, data e ora del passaggio. In seguito un sistema centralizzato abbina i dati rilevati dai due sensori, quello di entrata e di uscita, determinando la velocità media di ciascun veicolo. Ovviamente tiene conto dei limiti di velocità specifici di ciascuna tipologia di veicolo transitato e, in caso di violazione, il sistema interroga automaticamente il database della Motorizzazione Civile per risalire all’inte
Il tutor ha una tolleranza del 5% sulla velocità rilevata, oltrepassati i quali, le sanzioni possono diventare davvero care: se si supera il limite
- Non oltre i 10 km\h prevede una sanzione di 41 €
- Tra i 10 e i 40 km\h prevede una sanzione di 169 € e la decurtazione di tre punti dalla patente
- Tra i 40 e i 60 km\h prevede una sanzione di 527 €, la decurtazione di sei punti e il ritiro della patente da uno a tre mesi
- Oltre i 60 km\h prevede una sanzione di 821 €, la decurtazione di dieci punti e il ritiro della patente da sei a dodici mesi
Rispetto a quella vigente del 14 agosto 2009, si sta elaborando una nuova direttiva prevede diversi cambiamenti in materia di tutor: gli incassi delle multe saranno divisi a metà tra il gestore delle strade (il Comune) e gli organi accertatori (la Polizia locale). Ci sarà inoltre una segnalazione più esaustiva delle postazioni di controllo e verrà resa obbligatoria la manutenzione ordinaria di tutor e autovelox, la cui scadenza è fissata a vent’anni.
Ci sono inoltre dei cavilli puramente legali che possono portare ad annullare le sanzioni: se il tutor che ha scattato la foto non è stato sottoposto a controlli e manutenzione negli ultimi 12 mesi, la multa non è ritenuta valida. O ancora: Il sistema Vergilius, un evoluzione dei tutor, non gode di una corretta omologazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: sarebbe passato come un semplice aggiornamento software/hardware del sistema e quindi potenzialmente coperto dall’approvazione ministeriali riservata al tutor, ma non effettivamente approvato dal Ministero.
Si tratta proprio di un caso all’italiana? Pare di sì, dato che vengono fatti cospicui investimenti su sistemi informatici la cui funzione è resa nulla da semplici questioni burocratiche.
Manuela Caputo