Volkswagen Polo 1.4 TDI 90: “Ti avvisa quando sei stanco”
Impressioni di guida
La rinnovata Volkswagen Polo punta moltissimo sulla sicurezza. Lo dimostra, ad esempio, il sistema di riconoscimento della stanchezza del guidatore (di serie) che registra un’eventuale diminuzione della concentrazione di chi si trova al volante. Conseguentemente, viene richiamata l’attenzione con un segnale acustico della durata di cinque secondi, nonché attraverso un messaggio nella strumentazione che sottolinea la necessità di fare una sosta. Se nei 15 minuti successivi non verranno effettuate pause, l’avviso sarà ripetuto una seconda volta. Rimanendo in argomento sicurezza, vi è di serie anche la frenata anti collisione multipla che frena la vettura dopo il primo impatto al fine di evitare o di mitigare gli effetti di possibili ulteriori collisioni.
Piacevoli conferme
Stilisticamente la Volkswagen Polo è rimasta fondamentalmente eguale a se stessa. Gli aggiornamenti di “metà carriera”, infatti, riguardano solo marginalmente la linea esterna focalizzandosi sulla calandra rinnovata e i gruppi ottici posteriori. All’interno la compatta di Wolfsburg si dimostra ancora una volta “best in class” per la qualità dei materiali impiegati e il livello di assemblaggio. In altre parole, sembra di essere a bordo di una vettura del segmento superiore, mentre le novità principali riguardano il volante e il display centrale ispirati a quelli della Golf VII. Quanto all’abitabilità, essa è ottima per quattro persone, mentre il passeggero centrale deve fare i conti con la limitata larghezza del sedile.
Ha tre cilindri ma non sembra
La Polo da noi testata è la versione con il propulsore 3 cilindri 1.4 TDI erogante uuna potenza massima di 90 CV a 3.500 giri/min., nonché un picco di coppia pari a 230 Nm da 1.500 a 2.750 giri/min.. Valori che, complice il peso in ordine di marcia di 1.150 kg, permettono di accelerare da 0 a 100 km/h in appena 10”9/10. Una volta alla guida, bastano pochi chilometri per rendersi conto come le tipiche vibrazioni delle unità a 3 cilindri siano completamente assenti, rendendo il motore in questione assimilabile in tutto e per tutto a un “4 in linea”. Il merito è da ascrivere sia all’albero controrotante di equilibratura che all’eccellente insonorizzazione. Infine, la spinta è vigorosa e costante fin dai bassi regimi e a contribuire al quadro complessivo più che soddisfacente vi è il cambio manuale a 5 rapporti rapido e preciso.
Assetto intuitivo
Che la Volkswagen Polo sia votata soprattutto al comfort, lo si comprende dalla capacità di filtrare ottimamente le asperità stradali come lo possono essere i classici passaggi a livello. Gli ammortizzatori, infatti, sono tarati piuttosto sul morbido, ragion per cui è evidente un discreto rollio nelle curve in pieno appoggio. Rollio che peraltro non comporta alcun problema, essendo tanto la stabilità quanto la tenuta di strada ai massimi livelli. Infine, grazie anche allo sterzo preciso e dal carico adeguato, ci si può perfino divertire nella guida sui percorsi misti. Anche in questo la Polo si ispira alla sua importante “sorella”, ovvero quella Golf ancora oggi un’istituzione tra le vetture del Segmento C.
Gian Marco Barzan