Confronto Alfa Romeo Mito TwinAir 105 CV- MiTo Quadrifoglio Verde
Alte potenze specifiche
Confrontare le versioni 0.9 Turbo Twin Air 105 CV e 1.4 Turbo Quadrifoglio Verde 170 CV dell’Alfa Romeo MiTo, potrebbe apparire un non senso. In realtà, ferma restando la differenza abissale in termini prestazionali, il minimo e il massimo della compatta milanese hanno parecchi punti in comune a cominciare dalle alte potenze specifiche. Al riguardo, infatti, la MiTo TwinAir ha quasi 120 CV/litro, mentre la Quadrifoglio Verde fa segnare un valore di poco superiore: 124 CV/litro. Tutto questo per sottolineare come tali propulsori si riallaccino alla migliore tradizione Alfa Romeo delle alte potenze specifiche, basta ricordare i leggendari bialbero 1.290 cc da 89 CV e 1.779 cc da 118.
Dimenticate il sound e apprezzate l’erogazione
Sulle prime guidare l’Alfa Romeo MiTo 0.9 Turbo TwinAir potrebbe sorprendere, poiché il motore bicilindrico (peraltro eccellente) ha il tipico sound un po’ “rantolante” di queste unità, anche se i tecnici della Casa di Arese hanno fatto di tutto per mitigarlo grazie a un sistema di scarico sportivo. Una volta superato questo “scoglio psicologico”, però, ti accorgi come la velocità nel salire di giri sia niente male e tanto l’accelerazione quanto la ripresa soddisfino pienamente. A patto, naturalmente, di selezionare l’opzione Dynamic che consente di erogare tutta la potenza e la coppia disponibili. Infine, il TwinAir è ben coadiuvato dal cambio manuale a 6 marce che non avrà la proverbiale manovrabilità del celebratissimo cambio delle Alfa Romeo Giulia di un tempo, ma in compenso vanta un’appropriata rapportatura.
Echi di un tempo lontano
Per quanto concerne la MiTo Quadrifoglio Verde, il suo 4 cilindri monoalbero MultiAir Turbo Benzina da 170 CV ha un rombo che ricorda moltissimo quello delle Alfa Romeo classiche, Giulia in primis. In altre parole un sound baritonale, con tanto di scoppietti allo scarico (anche questo “Alfa DOC”). Quanto all’erogazione, la spinta è energica e costante lungo tutto l’arco dei giri, specialmente quando il DNA è settato in Dynamic, e la grinta si mantiene tale anche in prossimità del regime di potenza massima. Passando a trattare del cambio, il doppia frizione Alfa TCT assicura passaggi di marcia veloci anche senza raggiungere le vette dell’analogo sistema che equipaggia l’Alfa 4C.
Pieno controllo e tanto divertimento
Entrambe le Alfa Romeo MiTo prese in esame si inseriscono velocemente in curva, dimostrano un’ottima tenuta di strada e il loro retrotreno dimostra una piacevole mobilità senza sconfinare nel sovrasterzo. Come se non bastasse, a differenza di molte altre Alfa di ogni generazione, il beccheggio nelle staccate al limite è praticamente inesistente. La MiTo Quadrifoglio Verde per parte sua è avvantaggiata da tarature decisamente più sportive rispetto alla TwinAir, con la possibilità, inoltre, di richiedere gli ammortizzatori a controllo elettronico. Concludiamo questa disanima trattando di prestazioni, scoprendo che la MiTo TwinAir stacca un buon 11”4/10 sullo 0-100 km/h e la Quadrifoglio Verde addirittura 7”3/10. Anche in questo frangente lo spirito high performance delle Alfa Romeo è stato assecondato.
Gian Marco Barzan
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