Diminuiscono i sinistri, ma non i costi delle polizze
Nonostante il numero di sinistri sia calato, il prezzo delle polizze non ha seguito la stessa strada. La relazione ANIA 2013-2014 (Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici) parla chiaro: le tariffe assicurative sono rimaste troppo alte e non si sono verificate quelle riduzioni dei premi che dovrebbero naturalmente derivare dalla diminuzione del numero di incidenti.
Il Sud Italia è la zona che presenta il maggior numero di incidenti, Napoli in testa. Paradossalmente il capoluogo campano è la città che ha fatto registrare il calo maggiore di incidenti, meno 33%, ma la media di sinistri si assesta al 10%, la più alta d’Italia – che ha in media una sinistrosità del 6%.
Se in passato la riduzione della frequenza dei sinistri era legata al miglioramento delle condizioni stradali (asfalto, guard-rail…) e ai sistemi di sicurezza delle auto (abs, asr…), negli ultimi anni i motivi sembrano esser diversi e principalmente riconducibili alla crisi e economica: l’aumento del costo carburante, e la conseguente riduzione del suo consumo, ha inciso significativamente sul calo del numero di sinistri. Inoltre non sono da trascurare altri due importanti fattori: l’aumento del numero di veicoli non assicurati e un maggior impiego dei mezzi pubblici.
Il costo medio dei sinistri è in continua crescita: quello per danni a cose è passato da € 1.278 del 2000 a € 1.908 del 2013, mentre quello riferito a danni alle persone è passato da € 9.920 del 2000 a € 15.766 del 2013. Infatti il costo medio dei danni a persone e a cose continua ad aumentare perché, sempre secondo i dati dell’ANIA, l’introduzione dell’obbligo di accertamenti clinici per le lesioni micro permanenti ha portato a una riduzione dei sinistri di lieve entità. Di conseguenza anche la percentuale del numero dei sinistri con danni fisici sul totale dei sinistri è diminuita, stimata intorno al 19,3% ( rispetto al 20,1% del 2012). Secondo la relazione, la riduzione del costo dei sinistri è attribuibile per due terzi al calo della frequenza sinistri e un terzo alla diminuzione delle lesioni lievi.
Le compagnie assicurative spiegano il loro comportamento così diffidente con un altro dato: le frodi assicurative, in forte aumento nonostante il calo degli incidenti. Il 15% delle pratiche aperte nascondono irregolarità o sono vere e proprie truffe, perciò le assicurazioni si vedono obbligate a ripianare le perdite aumentando il prezzo delle polizze. In questo modo si crea un circolo vizioso: premi troppo cari a causa delle frodi incrementano il numero delle frodi per premi troppo cari. Come si può uscirne?
Manuela Caputo