Che la versione Diesel del Porsche Cayenne non sia la “parente povera” della gamma lo si deduce dalle prestazioni, poiché tanto lo 0-100 km/h coperto in 7”3/10, quanto la velocità massima di 221 km/h sono niente male data la stazza in gioco. Il merito è da ascrivere al motore V6 turbodiesel 3 litri, appartenente al serbatoio tecnologico del Volkswagen Group, che tra l’altro solamente per l’Italia è disponibile con potenza limitata a 250 CV. Decisione, questa, finalizzata a non rientrare nell’assurdo superbollo.
Il Cayenne Model Year 2015 sfoggia la parte frontale, i passaruota anteriori e il cofano motore interamente nuovi. I gruppi ottici principali Bi-Xenon mostrano l’inconfondibile tecnica a quattro LED “hovering”, rendendo il modello ben riconoscibile anche lontano e di notte, mentre posteriormente figurano le luci tridimensionali (anch’esse a LED) e il portellone ad apertura automatica. Riguardo gli interni, spiccano il nuovo volante ispirato a quello della 918 Spyder e gli inediti sedili resi più confortevoli rispetto ai precedenti.
Dopo aver azionato l’avviamento, rigorosamente a sinistra come vuole la tradizione Porsche, il motore V6 Diesel dimostra immediatamente una silenziosità notevole. In altre parole non si percepiscono ticchettii e vibrazioni tipiche di molte unità a gasolio, ma una sonorità lineare che rimanda alle origini Audi del propulsore. Quanto alla spinta, essa si manifesta vigorosa fin dai 1.000 giri/min. e comincia a calare solamente superati i 4.000 giri/min.. Tale motore, inoltre, è molto ben coadiuvato dal cambio automatico Tiptronic a 8 rapporti.
Saranno le sospensioni a quadrilateri deformabili anteriormente e multilink posteriormente, sarà l’elettronica di assetto particolarmente curata o la buona distribuzione dei pesi sui due assi, fatto sta che ancora una volta il Cayenne sorprende per l’eccezionale maneggevolezza. L’handling, infatti, farebbe supporre un peso nettamente inferiore ai 2.110 kg a vuoto dichiarati dalla Porsche, così come l’altezza non sembrerebbe di 1.705 come lo è in realtà.
La Redazione