Toyota è il primo costruttore giapponese a produrre e certificare in casa i serbatoi per l’idrogeno
Toyota ha messo a segno un importante risultato nel suo processo di avvicinamento al mercato dell’auto a idrogeno con un prodotto a misura di automobilista.
Nell’ambito del progetto di commercializzazione della sua auto fuel-cell, il gigante giapponese ha ottenuto dal Governo la possibilità di costruire e certificare autonomamente i propri serbatoi per l’idrogeno ad alta pressione bypassando l’ispezione Governativa. Lo standard, denominato KHKS 102, ha richiesto il conseguimento di quasi 200 requisiti. Toyota ha inoltre preparato un protocollo con una serie di regole per il controllo della qualità. Ciò ha definito un vero e proprio processo di valutazione dei serbatoi di idrogeno, esteso a tutti i fornitori esterni.
Il Ministero dell’Economia, Commercio e Industria aveva stabilito una serie di criteri molto rigidi per la produzione di questi componenti. Toyota, primo costruttore a ottenere la certificazione, potrà realizzare serbatoi fino a 700 bar di pressione e ciò rappresenta un passo avanti notevole per il suo obbiettivo targato 2015: commercializzazione in Giappone e Nord America della prima vettura a idrogeno.
Le leggi nazionali impongono che tutti i serbatoi di gas pressurizzato siano certificati e ispezionabili durante il processo di produzione. Fino a oggi anche Toyota ha dovuto rispondere a questa esigenza: ricevere un controllo ispettivo su ogni serbatoio prodotto prima della sua installazione su un veicolo. Questo provocava conseguenze negative in termini di tempi per lo sviluppo dei prototipi della Toyota FCV.
Poiché ora Toyota ha la possibilità di effettuare da sé le ispezioni, il processo di sviluppo della FCV verso la produzione in serie riceve una grande spinta con la certezza di mantenere alti standard di qualità e sicurezza ma anche di garantire efficienza ed elevata produttività. Questo si tradurrà positivamente anche sulla futura macchina di produzione, il cui costo d’acquisto sarà certamente minore.