Alfa Romeo MiTo Junior: Ispirata a un MiTo…
Salone di Parigi
L’Alfa Romeo Giulia GT 1300 Junior è un compatto coupé che nasce nel 1966, ha una linea magistralmente disegnata da Giugiaro per Bertone e prestazioni che, all’epoca, non trovano riscontro nemmeno su vetture di cilindrata più elevata. In breve il GT Junior diviene una delle sportive Alfa Romeo di maggiore successo commerciale, tanto che oggi la Casa milanese, a 48 anni di distanza, ha realizzato un allestimento Junior per la MiTo. E in questo caso non si tratta di una pura operazione nostalgia, poiché la MiTo rappresenta l’erede ideale del GT Junior sia per la compattezza, che per il fatto di essere un coupé sportivo con motori di cilindrata contenuta.
Quella sigla inconfondibile
Dal punto di vista estetico, la MiTo Junior pone in risalto la sua anima sportiva attraverso i cerchi in lega da 17” con trattamento bianco, che richiamano i “mille righe” opzionali sul GT Junior, il paraurti posteriore specifico e il terminale di scarico cromato. Non poteva mancare l’inconfondibile sigla Junior sul portellone, mentre le calotte degli specchietti retrovisori bianche, nonché l’elegante trattamento Cromo Satinato relativo alle maniglie delle porte e alle cornici fari completano l’opera. All’interno la Mito Junior è caratterizzata dalle particolari cuciture bianche che spiccano su aspetti come i sedili in tessuto sportivo, volante sagomato, tappetini con logo Junior e rivestimenti di cuffia cambio e leva freno a mano. Quanto agli equipaggiamenti di serie figurano, ad esempio, climatizzatore automatico bizona, cristalli privacy, fendinebbia, cruise control e sistema Uconnect™ 5” Radio che include Touchscreen 5” a colori, predisposizione Bluetooth® con comandi vocali e Media Player mp3 con USB e AUX-In.
Il TwinAir è il più aderente allo spirito Junior
Dimenticate il fatto che sia a due cilindri e abbia un sound non propriamente gradevole, ma il motore 0.9 Turbo TwinAir spicca per la potenza molto elevata in rapporto alla cilindrata, proprio come avveniva per il GT Junior 1300. In altre parole, 105 CV espressi da un propulsore di appena 900 cc (seppur con il turbo) rappresentano un dato eclatante che, complice il peso contenuto della vettura, permettono lo scatto da 0 a 100 km/h in 11”4/10 e la velocità massima di 184 km/h. Ma per chi desidera ancor più in termini prestazionali, la MiTo Junior è proposta anche con il 1.4 MultiAir Turbobenzina da 140 CV abbinato al cambio automatico Alfa TCT. In questo caso l’accelerazione 0-100 km/h si svolge in soli 8”1/10 e la velocità massima raggiunge i 209 km/h. Infine, per i neopatentati vi è la possibilità di scegliere tra il motore 1.4 78 CV a benzina e il turbodiesel 1.3 JTDM 85 CV. Quest’ultimo, in particolare consente l’accelerazione 0-100 km/h in 12”9/10 e fa registrare appena 90 g/km di CO2 nel ciclo misto. Per quanto concerne il 1.4 78 CV, si tratta del 4 cilindri Fire monoalbero 8 valvole che consente alla MiTo un tempo di 13” netti sullo 0-100 km/h e la velocità massima di 165 km/h. Curioso notare che il GT Junior 1300 avesse un motore completamente in alluminio con due alberi a camme in testa, camere di scoppio emisferiche, potenza massima di 89 CV e accelerasse da 0 a 100 km/h in 12”3/10 a fronte di una velocità di punta superiore ai 170 km/h. D’accordo i consumi estremamente contenuti, l’omologazione Euro 6 e la manutenzione a lunghi intervalli del Fire, ma in termini di performance e soluzioni motoristiche non si è verificato certamente un progresso eclatante. Progresso che, al contrario, è ben riscontrabile sulle unità 0.9 TwinAir Turbo e 1.4 MultiAir Turbo, senz’altro le più indicate ragionando con i parametri dell’Alfista.
La Redazione
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