L’ACI propone di raddoppiare le revisioni per le auto che hanno un’età superiore ai dieci anni perché sono meno sicure e inquinano di più. E questo, subito dopo il ddl inserito nella Legge di Stabilità che vuole alzare l’età minima per definire storica un’auto o una moto da 20 a 30 anni. Che sia in corso una persecuzione nei confronti dei mezzi storici o datati?
La proposta che l’ACI ha inviato ieri al Ministero dei Trasporti, è appoggiata anche dal presidente del Comitato scientifico della Fondazione ACI Filippo Caracciolo, Ennio Cascetta, che si è detto favorevole in quanto ritiene che ci siano grandi squilibri strutturali nel nostro sistema di mobilità rispetto allo scenario internazionale, e ha affermato: “Roma, Milano e Napoli sono le prime tre città europee per numero di autovetture ogni 100 abitanti. Nella Capitale c’è il doppio dei veicoli di Stoccolma, Londra, Berlino e Madrid”.
Il grande sospetto è questa manovra, come per altro quella che riguarda i veicoli storici, che dovranno pagare il bollo se non hanno compiuto 30 anni dalla data di produzione (e non di immatricolazione!), dipenda dal fatto che il nostro governo è a corto di risorse. Le risorse da qualche parte vanno trovate e il governo evidentemente è andato a cercarle ovunque. Anche nella nicchia dei veicoli storici.