L’emozione è forte, fortissima, quando ci troviamo dinanzi alla nuova Ford Mustang GT V8 5.0, color Ingot Silver, che ci apprestiamo a provare sulle strade fuori Los Angeles. Sarà perché siamo al cospetto di un mito americano, sarà l’aria frizzante della California ma non vediamo l’ora di metterci al volante e scatenare, nei limiti del possibile, i 435 CV erogati dal motore V8 5.0 litri. Propulsore che consente di staccare lo 0-100 km/h intorno ai 4”5/10. La nostra curiosità è tanta, anche in funzione del fatto che per la prima volta in cinquant’anni la Ford Mustang sarà commercializzata ufficialmente in Europa.
Osservando la linea, i richiami stilistici alla Mustang “prima maniera” sono innegabili e riguardano elementi quali i tre gruppi ottici per lato posteriori, l’andamento del tetto e quel frontale talmente aggressivo “che sembra chiederti strada”. In sostanza l’equipe Ford guidata da Morray Callum (fratello maggiore di Ian, Responsabile Design Jaguar) ha creato uno stile evocativo del passato, ma nel contempo estremamente moderno. Un look che farà innamorare oltreoceano come nel Vecchio Continente, che prosegue all’interno dove elementi classici come gli indicatori circolari si sposano magistralmente con aspetti da nuovo millennio, quali possono essere ad esempio lo schermo centrale del navigatore satellitare e l’illuminazione blu da lounge ( quest’ultimo deve essere un “chiodo fisso” dei fratelli Callum).
Non c’è nulla da fare, il motore V8 con manovellismo a croce di scuola americana ha il più bel sound che esista. E’ una specie di successione di tuoni in lontananza, come quelli dell’approssimarsi di un temporale; un alternarsi di scoppi che sembrano irregolari al mimimo per poi diventare vigorosi, lineari e straordinariamente musicali man mano che i giri crescono. E questa orgia di decibel, seppur leggermente edulcorata da catalizzatori & company, si ritrova tutta sulla Mustang GT V8 che per di più è molto propensa a raggiungere i 7.000 giri/min. in men che si dica. In sostanza, la spinta è molto vigorosa fin da 1.000 giri, aumenta oltrepassati i 4.300 giri/min. ed ha un’ulteriore e fantastica impennata a quota 6.000. Una bella differenza rispetto ai V8 americani di qualche anno fa che si fermavano a 5.000 giri/min.. Il tutto, è doveroso sottolineare, ben suffragato dal rapido cambio manuale a 6 rapporti che è un piacere manovrare e dispone pure di launch control.
La Ford Mustang GT V8 5.0 ha la classica impostazione a motore anteriore longitudinale, trazione posteriore e vanta schemi sospensivi quali il McPherson ottimizzato anteriormente e l’Integral Link posteriormente. Inoltre, l’esemplare da noi testato dispone del Performance Package che comprende il differenziale autobloccante Torsen. Alla prova dei fatti la Mustang si dimostra tendenzialmente neutra in curva, con l’elettronica di controllo che interviene quando necessario senza penalizzare più di tanto la guida sportiva. Elettronica che può essere esclusa completamente, lasciando al pilota il piacere di gestire spettacolari derapate di potenza attraverso lo sterzo dal feedback invidiabile. E a proposito della scatola guida, la servoassistenza è elettrica ma si comporta come il migliore dei sistemi idraulici. Difetti? Forse il pedale del freno potrebbe avere la corsa più corta, tuttavia l’impianto Brembo è potentissimo e non manifesta mai il minimo sintomo di fading.
Oltre alla versione V8 5.0, la Ford Mustang sarà commercializzata da noi anche con il propulsore 2.3 litri EcoBoost da 310 CV. Si tratta per la prima volta nella storia della Mustang di un 4 cilindri in linea. Forse qualcuno griderà allo scandalo, ma è bene precisare che tale propulsore vanta qualità a non finire come un turbocompressore estremamente moderno, l’iniezione diretta di benzina in camera di scoppio e pistoni realizzati con materiali derivati dalle competizioni. In sostanza, abbiamo avuto l’occasione di testare brevemente anche la Mustang 2.3 scoprendo innanzitutto che, nonostante i soli 4 cilindri, il rombo è niente male. Inoltre, la spinta è ben diluita lungo tutto l’arco di giri e in ripresa ci si trova sovente a tenere innestate le marce alte del cambio manuale a 6 rapporti senza alcun problema. Altro che motore misero, come qualcuno suole dire!
Gian Marco Barzan
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