Pro e contro del GPL
Molte volte la parola GPL viene associata al risparmio e all’ecologia: meno costi sul rifornimento delle proprie vetture e minor inquinamento. Effettivamente il GPL (Gas di Petrolio Liquefatto) è in crescita: la richiesta del mercato è forte e sempre più case automobilistiche inseriscono nel catalogo modelli di serie che escono con il motore a doppia alimentazione benzina/gpl, anche su auto di dimensioni e cilindrata maggiore.
Il GPL non è un gas naturale come il metano, ma è il prodotto della raffinazione del petrolio, e lo si può trovare sia nel suo stato naturale in forma gassosa, che sotto forma di liquido se lo si sottopone ad una pressione atmosferica più elevata. Per questo motivo esistono due tipi di auto a gas: quelli con impianto ad iniezione gassosa e quelli ad iniezione liquida. Il primo è generalmente meno costoso e più affidabile, il secondo invece implica un prezzo maggiore perché ha migliori prestazioni e un minor bisogno di manutenzione.
Una perplessità diffusa riguarda la sicurezza di questi impianti, ma è bene sapere che sono timori infondati: innanzitutto c’è una maggiore attenzione per la manutenzione dell’impianto che, a differenza della sostituzione decennale dei serbatoi di benzina e diesel, va collaudato ogni 4-5 anni. Inoltre, per quanto riguarda la sicurezza, il regolamento comunitario Ece/Onu R67/01 del 2001 prevede che i serbatoi di GPL installati sulle auto devono essere dotati di valvole di sicurezza che disperdono in maniera efficace il combustibile senza far correre alcun rischio a chi è dentro l’abitacolo.
Ecco anche la controparte, se così si può dire, negativa: in primo luogo il prezzo del Gpl alla pompa è più basso, ma il motore a doppia alimentazione consente un’autonomia maggiore, e anche così le sue prestazioni rimangono leggermente inferiori rispetto all’alimentazione a benzina. Inoltre è bene ricordare che non tutti gli impianti a GPL sono adatti per tutti i tipi di auto, ecco perché dobbiamo capire qual è il migliore tipo di impianto per la nostra vettura. Innanzitutto dobbiamo verificare la compatibilità del motore: sui motori con testata in alluminio, ad esempio, i residui di combustione del GPL creano problemi con le sedi delle valvole, facendo perdere compressione. Infine, è vero che sono previste delle agevolazioni stradali del 15% di sconto sul valore dell’auto, ma questo è valido solo per le auto nuove e in caso di rottamazione della vecchia auto. A ben vedere, la normativa per il 2014 prevedeva un bonus di 5000 euro per i veicoli con emissioni complessive fino a 50 g/km di CO2 e 4000 euro per auto che rientrano in 95 g/km CO2. Purtroppo però questi veicoli sono già stati esauriti nei primi mesi dell’anno, e la maggior parte dei modelli a GPL supera i 95 g\km di emissioni. Quindi, tirando le somme, l’unico sconto di cui si può beneficiare è quello del sopracitato 15 % sul valore dell’auto.
Nonostante questi aspetti, se non si deve partecipare ad una gara di Formula 1, e si vuole risparmiare sulla benzina contribuendo al bene dell’ambiente, l’auto gpl è una valida proposta di investimento per una nuova auto.