LA RIVOLUZIONE A LED VALE IL NOBEL
Le luci a Led fanno ormai parte della nostra quotidianità: pensiamo ad esempio a svariate segnaletiche stradali, ai segnali lampeggianti, alle torce, molto diverse da quello che erano in passato, o alle luci di stop che hanno “iniziato” l’uso dei Led sui veicoli. Poi si è andati ben oltre tal confine.
I fari sono tra i tratti distintivi più importanti in un’automobile e, come gli occhi, comunicano sensazioni. E i designer, consapevoli, danno sfogo alla fantasia: fari, sia anteriori che posteriori, dalle foggie più varie, di forma circolare, trapezioidale, a goccia. ad ala, fino a far pensare a delle sculture illuminate.
Il crescente e creativo impiego di diodi a emissione luminosa, i noti LED, sono saliti anche a bordo. Un modo per creare nell’abitacolo nuove atmosfere e inedite funzionalità (ma cosa è un diodo? E’ un componente elettronico costituito da un sottile strato materiale semiconduttore).
Ma, ovviamente, i Led sono un mero esercizio di stile, bensì rappresentano un dispositivo tecnico di fondamentale importanza, che in questi ultimi anni sta portando una forte spinta innovativa.
I Led permettono un risparmio notevole nei consumi e una maggiore efficienza: basti notare che la durata media dei Led è di 100.000 ore, contro le 1.000 delle lampade a incandescenza e delle 10.000 ore di quelle a fluorescenza; inoltre per essere alimentati hanno bisogno di piccole quantità di energia, come quelle prodotte dai pannelli solari.
Il 7\10\2014 il premio Nobel per la fisica è stato assegnato ai tre scienziati giapponesi che hanno sviluppato questo tipo di illuminazione: Isamu Akasaki, Hiroshi Amano e Shuji Nakamura. I loro studi per sviluppare i LED cominciarono nei primi anni ‘90, quando riuscirono a generare un fascio di luce blu da materiali semiconduttori. Fino ad allora erano esistiti solo LED verdi e rossi, da cui però non era possibile produrre luce bianca, se non con l’aggiunta della luce blu da loro scoperta.
I LED offrono molteplici vantaggi: elevata affidabilità, miniaturizzazione, elevata efficienza, basso consumo.
A donare il colore al LED sono i materiali con cui è prodotto il semiconduttore: in base a come sono combinati questi elementi, si ottengono colori diversi per le luci in base dell’energia emessa; in sostanza la luce rossa emette poca energia, mentre la luce blu ne emette un alto livello. Il problema della produzione dello spettro di luce bianca, poiché è formata dalla somma di tutti i colori della luce, è rimasto irrisolto per almeno 30 anni, fino a quando il lavoro dei tre scienziati giapponesi non ha dato i suoi frutti, ovviamente.
I LED hanno di fatto rivoluzionato anche il design delle auto e contribuito ad aumentare la sicurezza attiva: basti pensare alle luci diurne, che rendono più visibile il veicolo durante la marcia. Di certo hanno consentito di giocare con forme e geometrie più ardite all’interno di fari e fanalerie, dando quindi un tocco di personalità più spiccata alla macchina: dai così detti “Angel Eyes” di Bmw, fino al “martello di Thor” della Volvo. Progressivamente i LED sono stati adottati – di serie o a pagamento – in sostituzione della più vecchia tecnologia basata sull’utilizzo del gas xenon.
L’evoluzione che si compie, quindi. La Fondazione Nobel scrive: ‘’come le lampade a bulbo hanno illuminato il ventesimo secolo, i Led saranno le luci del ventunesimo secolo’’.
Vedremo certamente delle nuove ed evolute applicazioni di questo innovativo modo di illuminare.
Mi piace come la notizia del premio Nobel per la fisica sia rientrato – a pieno titolo, per altro! – in un magazine che parla di motori. Bravi! 🙂