TAXI: Tribunale sospende divieto Uber ad Amburgo
È durato poche ore il divieto di attività ad Amburgo (Germania) per la società americana Uber che utilizza internet e una sua App per realizzare il contestato sistema di noleggio con conducente, che avviene anche tra cittadini e privati automobilisti che mettono a disposizione l’auto.
Il Tribunale amministrativo ha infatti accolto il ricorso presentato da Uber (che in Germania è operativa anche a Francoforte, Monaco di Baviera e Berlino e punta ad essere presente anche a Düsseldorf, cioè le città con i maggiori aeroporti) dopo che l’amministrazione locale aveva negato il permesso perché né Uber né parte dei suoi autisti dispongono della particolare abilitazione per il trasporto di passeggeri.
Il tribunale ha concesso ad Uber di proseguire l’attività in attesa del verdetto dei giudici ordinari. In giugno, in tutta Europa i taxisti avevano protestato contro la formula Uber (da Übermensch, il superuomo teorizzato dal filosofo Nietzsche), nel frattempo valutata molto più di sei mesi fa, oltre otto milioni di dollari.
Del resto Travis Kalanick, il realizzatore dell’applicazione che permette di trovare “il trasportatore” tramite lo smartphone, è uno che non si arrende e che vuole rompere il monopolio di pochi nelle grandi città (vedi articolo http://www.motorage.it/2014/06/uber-chi-il-terrore-dei-taxisti/). Anche in Italia, dove la lobby dei taxi driver è particolarmente arcigna. Ricordiamo, a esempio, la violenta protesta contro Uber dei tassisti milanesi i quali convinsero il Ministero dei Trasporti a sbarrare le strade all’iniziativa di Kalanick. Il quale dichiara imperterrito di voler continuare la sua battaglia, ovunque.