Avete mai voglia di dare uno sguardo alle note e ai dati relativi all’uso e consumo dei carburanti? Vi facciamo un piccolo sunto sugli aggiornamenti recenti, perché sembra davvero un’altalena di teleborsa.
A settembre i consumi sarebbero accelerati rivela il Centro studi Promotor, che spiega come lo scorso mese la vendita di benzina e gasolio auto sia aumentato del 4,2%, rispetto a settembre 2013. A trainare la crescita, il gasolio che ha messo a segno un incremento del 5,6%, mentre per le benzine l’aumento raggiunge un +0,9%. L’incremento dei consumi del carburante è significativo sia per le autovetture che per il trasporto di merci. Infatti la quota dell’alimentazione a gasolio nel parco autovetture è al 40,4%. Questa la buona notizia, alla quale si potrebbe aggiungere l’incremento della spesa che è salita dello 0,9%. La motivazione, se qualcuno se ne è accorto, deriva dal calo del prezzo del petrolio greggio che ha avuto ripercussioni sui prezzi alla pompa. I distributori e le scelte delle compagnie non sono uguali, ma lo scorso mese il prezzo medio del rifornimento di benzina è calato dell’1,87%, mentre quello del gasolio addirittura del 3,58%.Non ha avuto alcun merito il Fisco visto che, numeri alla mano, in settembre, il carico medio di imposte sulla benzina è aumentato dello 0,97% e quello sul gasolio dello 0,44%.
A fare subito da contraltare poi, è un nuovo allarme sull’aumento del carico fiscale sulla benzina che è stato lanciato da Assopetroli, l’associazione che rappresenta le imprese attive nel commercio dei carburanti, in base ai dati del monitoraggio che determina il differenziale di prezzo dei carburanti rispetto all’estero e il peso delle accise e dell’IVA. Il carico fiscale sulla benzina verde, infatti, è balzato a ottobre al 61,5%, secondo il monitoraggio condotto da Assopetroli-Assoenergia, in collaborazione con Confcommercio. La pressione fiscale sale ancora se si considera solo il differenzialedi prezzo con il resto d’Europa, che è pari a +26,5 cent al litro per la verde ed a +24,5 cent al litro per il gasolio. Per la benzina, il 93,6% di questa maggiorazione rispetto alla media europea va al fisco, mentre solo un aumento di 1,7 cents è causato da una maggiorazione del prezzo industriale. Lo stesso vale per il gasolio, giacché il 98% della maggiorazione è dovuto alle imposte, mentre solo 0,5 cent derivano da un aumento del prezzo industriale.
Il Presidente di Assopetroli-Assoenergia, Franco Ferrari Aggradi, deve ora discutere con le Commissioni Bilancio della Camera e del Senato, tornando ancora sulla fantomatica Legge di Stabilità 2015 e i dati di previsione sugli aumenti di IVA e accise (+13 centesimi per litro da qui al 2019, salvo ripensamenti logici) che farebbero ulteriormente imbestialire i consumatori e il comparto del commercio dei carburanti.