MotorAge New Generation

Così le Ford diventano anti-allergia

E’ una cosa seria, non solo come plus a protezione dagli agenti esterni di chi soffre di allergia, asma ecc., ma anche come “anti-starnuto”.

Un così avanzato sistema di filtraggio lo si trovava finora sulle auto di lusso. Ford lo ha adottato sulla nuova Mondeo e sarà implementato a bordo di ulteriori modelli come la prossima generazione di S-MAX.

Secondo i calcoli di esperti: starnutire a 95 km/h causa un black-out visivo di alcuni istanti, durante i quali l’auto percorre vari metri senza controllo (fino a 20 metri si dice, ma ovviamente dipende da peso, dimensioni, aerodinamica – non dello starnutatore, ma dell’auto -).

Gli europei coinvolti sarebbero 1 su 4 e, per questi, la stagione dei pollini vale un rischio di incidenti del 33% superiore. Di più se si starnutisce a ripetizione. Peggio dell’alcol, si direbbe.
Quindi Ford ha preso la cosa seriamente anche per i clienti non ultraricchi. Prima dell’intrusione delinquenziale il sistema di filtraggio blocca il 99% dei pollini e prende a randellate prima che entrino nell’abitacolo la quasi totalità dei gas inquinanti, i cattivi odori e le particelle di diossido di azoto. Anche se ti ruttano fuori dal finestrino, sei protetto.
La capacità di mantenere salubre l’ambiente raggiunge nuovi livelli”, dichiara Volker Scheer, esperto salute e ambiente, Ford Europa.

Il grazie è da inviare al centro di ricerca di Aachen, in Germania, dove hanno utilizzato speciali carboni attivi, simili a quelli utilizzati per maschere antigas e tute spaziali. Tutto fa capo a un sensore di qualità dell’aria, che se si accorge che fuori le cose non vanno per il meglio e sente puzza di inquinamento attiva subito il ricircolo a all’interno. Se qualcuno a bordo ha mangiato fagioli ci penserà in seguito.

Il team ha guidato i prototipi in aree molto congestionate e inquinate come i tunnel e il traffico cittadino, nonché in luoghi ad alta concentrazione di pollini, come la campagna e le strade che attraversano i prati in fiore”, ha aggiunto Scheer. Tipici, aggiungiamo noi, quelli di Milano e Roma. I filtri però hanno una durata doppia rispetto alla generazione passata, con intervalli di manutenzione di 2 anni o 30.000 chilometri.

Il cambiamento climatico e la crescita dei livelli di inquinamento hanno incrementato la durata della stagione dei pollini, che oggi può estendersi da gennaio fino a ottobre”, ha dichiarato Uwe Berger, dell’unità di ricerca sull’aerobiologia e i pollini, Università di Vienna: se volete approfondire, c’è il sito www.polleninfo.org, sul quale è possibile verificare in tempo reale i livelli di diffusione dei pollini pronti ad attaccarvi in giro per Europa.

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