LE PROVE di Gianni Montani
New York è una delle metropoli più straordinarie del mondo ed è il luogo dove 50 anni fa è iniziata la storia della Mustang. Questa sportiva infatti è stata svelata il 16 aprile 1964 con una campagna pubblicitaria in TV. Il giorno successivo è stata presentata all’Esposizione Mondiale di New York dove vennero aperti ufficialmente gli ordini, che raggiunsero quota 22.000 in sole 24 ore. Le vendite arrivarono a 418.000 nel primo anno e superarono il milione in meno di due ani. In 50 anni la Ford ne ha vendute complessivamente 9 milioni. Pochi sanno però che la prima Mustang è stata esposta cinquant’anni fa sulla terrazza dell’Empire State Building all’86° piano. L’Empire State Building da ottantatré anni caratterizza la skyline di Manhattan e nel 1931 quando aprì al pubblico, era l’edificio più alto al mondo e nessuno avrebbe mai immaginato che gli ascensori avrebbero un giorno trasportato un’automobile. Eppure, nel 1965, il prototipo della prima Mustang fu diviso in 3 sezioni e trasportato all’ultimo piano, dove venne ricomposto ed esposto al pubblico. Lo stesso è avvenuto con la nuova Mustang che essendo quasi 18 centimetro più lunga e 10 centimetri più larga del prototipo della prima generazione ha reso la sfida ancor più ardua, ma in sei ore la nuova Mustang è rinata sull’iconico grattacielo dove potrà essere ammirata.
Il punto focale dello stile della sesta generazione della Mustang, che sarà venduta anche in Europa, sta tutta nel fatto che è stata ridisegnata la stessa automobile, aggressiva, atletica e muscolare del passato, in modo da lasciare immutata la riconoscibilità e il fascino americano, complici il tetto spiovente all’indietro e la coda tagliata in stile “fastback”, affinata attraverso un attento studio aerodinamico. La voglia di non tradire sia il passato sia la sportività la si ritrova nel taglio verticale del frontale e nell’inclinazione verso il basso del cofano, ma anche nei deflettori aerodinamici, nelle ampie prese d’aria, nella bombatura dei passaruote e del cofano, mentre il diffusore posteriore, molto scenografico, è in tinta con la carrozzeria. L’aggiunta dei Led nei proiettori e nelle luci posteriori che riprendono in 3D lo storico tema delle tre lame, rappresenta un toco di modernità che non guasta mai.
L’abitabilità nella nuova Mustang è rimasta quella di un coupé (o di un cabriolet perché esiste anche questa versione) 2+2, dove i due secondi posti sono realmente di fortuna, in quanto l’inclinazione accentuata del lunotto aggrava la situazione. La qualità dei materiali e delle finiture ha fatto un decisivo passo avanti, non ancora a livello di una Mercedes o di un’Audi, ma la strada imbocca è a un livello nettamente superiore rispetto alla media delle auto Premium americane. La plancia è piuttosto alta, i due sedili anteriori sono in basso divisi da un imponente tunnel centrale che ospita due ampi vani dove sistemate le gigantesche tazze di caffè che accompagnano sempre in viaggio gli automobilisti d’oltre Atlantico. La strumentazione digitale ha sostituito quella analogica, mentre è comparso il grande display da 8 pollici, attraverso il quale opera il sistema d’infoteinment Syne2 che si può connettere con qualsiasi tipo di smartphone.
In Europa la Mustang darà la possibile di scegliere fra due motorizzazioni: ambedue a benzina: quattro cilindri di 2.3 litri e potenza di 309 CV vivacizzato da un grosso turbo, per la quale si parla di un prezzo di 35.000 euro e a otto cilindri a V di 5.0 litri con 413 CV per la quale il prezzo dovrebbe essere di circa 40.000 euro. Il 2.3 litri è molto brillante ma anche elastico, dato che a 2000 giri/minuto comincia già a spingere forte e lo fa fino a 5000 giri/minuto. Il V8 di cinque litri è un po’ meno raffinato (non ha l’iniezione diretta), però ha un’erogazione vigorosa fin dal basso ed è ben sfruttabile fino a 6500 giri/minuto. Quello che comunque colpisce è il rombo di questo propulsore, meraviglioso suono per uno sportivo. Il cambio, sempre a sei marce, può essere manuale oppure automatico. Soprattutto sulla V8 è preferibile il secondo in quanto si può godere della rapidità d’innesto delle levette al volante.
Una volta allacciate le cinture e trovata la posizione migliore basta premere il pulsante di accensione senza dover estrarre la chiave dalla tasca, in quanto il sistema elettronico “keyless”, di cui la chiave è dotata, procede alla messa in moto in automatico. Il nostro test prende in considerazione la versione con 309 CV; il principale difetto di questo propulsore è il suono che non ha nulla a che fare con quello dell’otto cilindri, che rappresenta la vera “magia” della Mustang. E’ comunque brillante ed elastico e assicura sempre un feeling immediato con la vettura, grazie anche a uno sterzo di una precisione sbalorditiva e al nuovo cambio manuale a sei marce Getrac. Vi è la possibilità di agire su quattro modalità d’impiego della vettura: normale, sportiva, pista, fondo a scarsa aderenza: garantendo una tenuta di strada impeccabile. Con l’otto cilindri tutto cambia, ma soprattutto il divertimento di guida che è un ritorno al passato quando l’auto potente e sportiva si guidava più con il pedale dell’acceleratore che con lo sterzo. Quello che sorprende è il perfetto comportamento della sospensione posteriore multibraccia che ha sostituito il vecchio assale rigido che ha raggiunto un rigore di comportamento fino a ora sconosciuto.
– motore: a benzina, 4 cilindri in linea, turbo a iniezione diretta, 2300 cc, 309 CV a 5500 giri/minuto, 434 Nm a 3000 giri/minuto, oppure 8 cilindri a V di 4951 cc, 413 CV e 524 Nm
– trazione: ruote posteriori
– cambio: manuale o automatico a 6 rapporti
– sterzo: a cremagliera
– sospensioni: anteriori a doppio triangolo, posteriori multibraccia
– freni: anteriori e posteriori a disco autoventilato
– volume bagagliaio: 408 litri
– capacità serbatoio carburante: 50 litri
– peso: 1602 kg, otto cilindri 1680 kg
– misure: lunghezza 4,784 m, larghezza 1,916 m, altezza 1,381 m; passo 2,720 m
– accelerazione 0 – 100 km/h: 5”, otto cilindri 4”
– velocità massima: 233 km/h, otto cilindri 250 km/h
Gianni Montani
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