Smart fortwo 70 prime: “Regina delle metropoli”
Lunga appena 2,69 metri come la precedente generazione, la nuova smart fortwo conserva le dimensioni che l’hanno resa il punto di riferimento assoluto tra le city car e, grazie al raggio di sterzata record pari a 6,95 metri, “riesce a girare in un fazzoletto”.
Impressioni di guida
Fermo restando l’impostazione a motore e trazione posteriori, tutto è completamente inedito: dal pianale ai propulsori, mentre una prima assoluta nella storia del modello è rappresentata dal cambio manuale.
Lo stile è diventato ormai un classico
In un certo senso la smart fortwo è un po’ come la Porsche 911, ovvero non riusciresti a immaginartela con uno stile differente. Pur aggiornata, infatti, la linea della terza generazione è quella di sempre, mettendo in campo le consuete forme chiare, pulite e trendy e “facendo l’occhiolino” ai cultori dei coupé per via dei finestrini privi di cornice. Inoltre, vengono confermati gli sbalzi ridotti sia nel frontale che nella coda, mentre grazie alla carreggiata ampliata di 100 mm le ruote sono posizionate ancora più all’esterno.
Tipico del Marchio smart è anche l’affascinante contrasto cromato tra la robustissima cella di sicurezza tridion e il bodypanel. Il frontale della vettura ha un aspetto simpatico ma deciso, in virtù dei gruppi ottici dal taglio sportivo. Inoltre, il cofano anteriore risulta più lungo rispetto a quello della precedente generazione, al fine di assicurare una maggiore protezione nel malaugurato caso d’impatto con un pedone.
All’interno, spiccano tre elementi insoliti per la smart, ovvero la leva del cambio manuale e il relativo pedale della frizione, nonché il blocchetto d’avviamento sul piantone di sterzo, in luogo del precedente posizionamento sul tunnel. Naturalmente lo spirito giovanile e originale tipicamente smart è rimasto, quindi troviamo ancora una volta la strumentazione a semicerchio e colori particolarmente vivaci, a fronte di un miglioramento notevole della qualità percepita. Infine, com’è d’abitudine per la smart fortwo i posti sono due “secchi” e l’abitabilità è straordinaria in rapporto alle dimensioni esterne.
Tutta un’altra guida
Che la smart abbia raggiunto la maturità tecnica te ne accorgi dal comportamento su strada. Comportamento molto più preciso rispetto alle precedenti generazioni e, nel contempo assai confortevole. A quest’ultimo proposito le sospensioni assorbono adeguatamente le asperità stradali, senza che gli ammortizzatori vadano facilmente “a tampone” come avveniva sulle edizioni passate.
Certo, l’aver tarato l’assetto sul morbido genera un po’ di rollio e beccheggio nella guida sportiva. Ma tutto questo non comporta alcun problema, poiché la smart rimane stabilissima, denota solo un minimo sottosterzo in entrata di curva e il suo raffinato Ponte De Dion posteriore sembra “artigliare” la strada. Infine, ci perdonerete il gioco di parole, ma grazie al cambio manuale si ha “più in mano” la vettura, poiché si riesce a gestire meglio il motore.
Propulsore che è un inedito 3 cilindri 999 cc a benzina aspirato da 71 CV, in grado di far segnare un tempo di 14”4/10 sullo 0-100 km/h, ma soprattutto il consumo medio di 4,1 litri per 100 km nel ciclo combinato. Tornando a trattare del cambio, nessuno sentirà la mancanza della vecchia trasmissione robotizzata semiautomatica, lenta quanto quella di un autobus urbano nelle cambiate e foriera di sobbalzi a ogni pie sospinto. Tra qualche mese, inoltre, in alternativa al cambio manuale di serie figurerà un modernissimo sistema a doppia frizione.
Gian Marco Barzan
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