Lunga appena 2,69 metri come la precedente generazione, la nuova smart fortwo conserva le dimensioni che l’hanno resa il punto di riferimento assoluto tra le city car e, grazie al raggio di sterzata record pari a 6,95 metri, “riesce a girare in un fazzoletto”.
Fermo restando l’impostazione a motore e trazione posteriori, tutto è completamente inedito: dal pianale ai propulsori, mentre una prima assoluta nella storia del modello è rappresentata dal cambio manuale.
Lo stile è diventato ormai un classico
In un certo senso la smart fortwo è un po’ come la Porsche 911, ovvero non riusciresti a immaginartela con uno stile differente. Pur aggiornata, infatti, la linea della terza generazione è quella di sempre, mettendo in campo le consuete forme chiare, pulite e trendy e “facendo l’occhiolino” ai cultori dei coupé per via dei finestrini privi di cornice. Inoltre, vengono confermati gli sbalzi ridotti sia nel frontale che nella coda, mentre grazie alla carreggiata ampliata di 100 mm le ruote sono posizionate ancora più all’esterno.
Che la smart abbia raggiunto la maturità tecnica te ne accorgi dal comportamento su strada. Comportamento molto più preciso rispetto alle precedenti generazioni e, nel contempo assai confortevole. A quest’ultimo proposito le sospensioni assorbono adeguatamente le asperità stradali, senza che gli ammortizzatori vadano facilmente “a tampone” come avveniva sulle edizioni passate.
Propulsore che è un inedito 3 cilindri 999 cc a benzina aspirato da 71 CV, in grado di far segnare un tempo di 14”4/10 sullo 0-100 km/h, ma soprattutto il consumo medio di 4,1 litri per 100 km nel ciclo combinato. Tornando a trattare del cambio, nessuno sentirà la mancanza della vecchia trasmissione robotizzata semiautomatica, lenta quanto quella di un autobus urbano nelle cambiate e foriera di sobbalzi a ogni pie sospinto. Tra qualche mese, inoltre, in alternativa al cambio manuale di serie figurerà un modernissimo sistema a doppia frizione.
Gian Marco Barzan
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