Nonostante il perdurare della crisi, dal 1° gennaio 2015 scatterà il solito aggiornamento biennale delle sanzioni. L’Asaps fa un appello al Governo.
La sanzione per divieto di sosta prevedeva, nel 1993 una multa di lire 50.000, nel 2013, vent’anni dopo, la sanzione è salita a 41 euro (+59%). Dall’entrata in vigore del Codice della Strada, è quasi raddoppiata, e tutte le altre sanzioni amministrative sono arrivate in alcuni casi a costare oltre il triplo di quanto erano un ventennio fa. Il prossimo primo gennaio 2015 scatteranno nuovi aumenti, come previsto dall’aggiornamento biennale delle sanzioni.
Ma l’Asaps (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale) non ci sta, e tramite il presidente Giordano Biserni ha voluto scrivere al Presidente del Consiglio, chiedendo di sospendere l’aggiornamento biennale delle sanzioni previsto dall’art.195, comma 3 del Codice della Strada, che dovrebbe scattare dal prossimo 1° gennaio 2015.” La crisi morde, la disoccupazione non è mai stata così alta e gli stipendi sono fermi agli anni ’90, francamente nessuno, nemmeno la macchina della Pubblica Amministrazione, sente il bisogno ora di dare esecuzione a una norma che sarebbe da tutti considerata come una vera e propria vessazione visto il momento difficile per gli italiani, già alle prese con “i costi esosi dei carburanti, con quelli delle assicurazioni e dei pedaggi”“.
L’ASAPS è dell’opinione che una sospensione dell’aggiornamento non comporterebbe nessuna ricerca di coperture per mancati introiti, considerando oltretutto la possibilità di recuperare il tesoretto delle multe non pagate dai proprietari di veicoli con targa straniera: “La tecnologia potrebbe aiutare a stanare i furbetti della targa estera e il Paese potrebbe finalmente tirare un sospiro di sollievo”, infatti in Italia, le città medio-grandi, da sole, perdono ogni anno oltre un milione di euro in multe mai riscosse.