Consegnata la prima Ferrari Sergio
E’ arrivata negli Emirati Arabi la prima Ferrari Sergio, consegnata lo scorso 5 dicembre al suo proprietario, la SBH Royal Auto Gallery. L’evento è avvenuto nell’ambito delle Finali Mondiali Ferrari ad Abu Dhabi, nel circuito di Yas Marina Island, dove vi è anche il parco tematico Ferrari World.
Serie limitatissima
Disegnata da Pininfarina e prodotta in appena sei esemplari, questa roadster è un omaggio allo spirito e ai valori della storica azienda di Cambiano in occasione dei 60 anni di collaborazione con il Cavallino Rampante. E una Ferrari così evocativa del connubio con Pininfarina non poteva che chiamarsi Sergio. Nome scelto in onore dell’indimenticabile Sergio Pininfarina. In sostanza, si tratta di una vettura radicale, esclusiva ed essenziale in cui ogni elemento è orientato alle massime prestazioni. Un oper air autentico con un esplicito richiamo alle competizioni che esalta la sportività, il divertimento di guida, nonché il piacere di un design puro.
V8 erogante 605 CV
Prestazioni e dinamica sono di assoluta eccellenza. La Ferrari Sergio, infatti, è basata sulla 458 Spider, di cui mantiene i contenuti tecnologici e tutte le parti funzionali relative agli interni, nonché il motore V8 aspirato da 4.497 cc. Motore proposto nella più recente evoluzione da 605 CV, tre volte vincitore del premio International Engine of the Year, che permette alla Sergio di accelerare da 0 a 100 km/h in 3”.
Ispirata alle Ferrari degli Anni 60 e 70
La Ferrari Sergio ha uno stile estremamente semplice e limpido, in cui le volumetrie e i trattamenti delle superfici richiamano le realizzazioni di Pininfarina per il Cavallino Rampante degli Anni 60 e 70. Le proporzioni sono spinte all’esterno, con un volume anteriore dinamico che si fonde magistralmente con il posteriore proiettato in avanti. Tutto questo rappresenta un’interpretazione scultorea e tridimensionale della classica roadster. In particolare, la fiancata è caratterizzata da un innesto longitudinale nero che crea una linea di divisione-unione tra il posteriore e l’anteriore, richiamando tra l’altro nella parte inferiore la Ferrari 512 BB. Inoltre, come avviene per ogni Ferrari il design non è fine a se stesso ma unisce alla perfezione funzionalità e senso estetico. Al riguardo, lo sviluppo anteriore semiflottante con lo spoiler sotto il frontale bilancia il carico aerodinamico, ottimizzando nel contempo lo scambio termico. Il rollbar è un elemento che rappresenta in modo moderno temi classici delle pinne e del lunotto negativo Ferrari e, inoltre, integra le prese d’aria per il raffreddamento dell’olio cambio e frizione. Infine, il nolder posteriore e l’estrattore assicurano la generazione di downforce, chiudendo il disegno dell’auto in maniera efficace.
Dettagli classici e nel contempo moderni
Riguardo il frontale, spicca il concetto classico dell’integrazione dei fari in un unico elemento trasversale trasparente. Particolare questo che sulla Sergio diventa un segno identificativo di estrema pulizia formale. Nel posteriore le luci reinterpretano i temi circolari propri della storia Ferrari, mentre il motivo del bicolore prosegue sul cofano anteriore e posteriore. Su quest’ultimo trovano luogo iconiche uscite d’aria di forma circolare, comuni con altre realizzazioni storiche di Pininfarina.
Sportività innata
L’abitacolo è improntato all’essenzialità e alla funzionalità estrema, con il cofano motore che scende verso l’interno fino ad avvolgere la parte dietro dei sedili. L’esemplare di Ferrari Sergio consegnato a Abu Dhabi si distingue per la verniciatura degli esterni in rosso tristrato e gli interni estremamente sportivi. L’abitacolo dispone, infatti, di sellature in pelle nera con cuciture a contrasto rosse, inserti in Alcantara riguardo i sedili e l’ampio ricorso al carbonio per plancia e vano porte. Specifico per la Ferrari Sergio è il design dei cerchi forgiati, trattati mediante un processo di diamantatura e finiti in color oro.
Realizzazioni su misura
Ognuna delle sei Ferrari Sergio è stata configurata dai proprietari, in sessioni dedicate a Maranello presso l’area Tailor Made. Area dove i clienti hanno potuto personalizzare le vetture secondo i propri gusti, con la più ampia libertà riguardo colori, materiali e finiture, rendendo autenticamente unica in ogni dettaglio una vettura già estremamente esclusiva, rispettando così in piena regola la tradizione del Cavallino Rampante sviluppatasi negli Anni 50 e 60. Epoca in cui ogni vettura era “ritagliata” sui desideri del singolo cliente.
Gian Marco Barzan