Oggi se ne vedono di tutti i colori
“Compratela di qualsiasi colore purché sia nera”. La celebre frase di Henry Ford riguardava la Model T, disponibile solamente in livrea black poiché la catena di montaggio (la primissima nel mondo automobilistico) non consentiva altro.
Ma nel corso dei decenni, la diffusione sempre più frequente delle auto in tutto il mondo ha portato sulle strade i colori più diversi, sovente allegri e sgargianti specialmente quando sono nate le utilitarie che hanno motorizzato i rispettivi Paesi. Al riguardo, come poter dimenticare la Fiat Nuova 500, prodotta dal 1957 al 1975, che tra le sue innumerevoli tinte annoverava l’arancione e il giallo acceso, oppure le Innocenti Mini bicolore (rosso- nero, marrone- bianco, blu e bianco) che hanno furoreggiato negli Anni 70? Senza contare le auto di un certo prestigio che, almeno fino al principio degli Anni 80, facevano di una specifica tinta la propria bandiera, come ad esempio il Blu per le Lancia, il Rosso Alfa dedicato alle vetture del Biscione e il British Racing Green per le sportive Jaguar.
Dal grigio al bianco
Tra gli Anni 90 e fino alla prima metà dei 2000, il grigio chiaro metallizzato è risultato la tonalità più diffusa da noi come nel resto d’Europa. Detto molto francamente si è arrivati a un punto di saturazione psicologica, in quanto anche linee splendide come quella dell’intramontabile Porsche 911 venivano banalizzate da questo “grigiore”. Ma una svolta vera e propria si è verificata a cavallo del 2006-2007, quando in Italia il bianco (non colore per eccellenza) è divenuto di moda lanciato dai vari Porsche Cayenne, Range Rover Sport, ma pure da sportive supercar come la solita 911, le Jaguar XK e le Lamborghini Gallardo e Murciélago, citando alcuni esempi. Conseguentemente, ben presto questa rincorsa al bianco “che più bianco non si può” si è estesa alla maggior parte delle vetture, non sempre con risultati soddisfacenti poiché se è vero che sta benissimo su auto come l’Alfa Romeo Giulietta e la Fiat 500, citando esempi italiani, è altrettanto assodato che riguardo tutti i monovolume e molte station wagon non è proprio l’ideale. In altre parole, con tutto il rispetto dovuto, “l’effetto taxi è assicurato”. Infine, oggi il bianco è passato di moda e, come avremo modo di approfondire in seguito, i gusti sono molto più eterogenei anche solo rispetto a cinque anni fa.
Vernici metallizzate e micalizzate: trova le differenze
Entrando nel merito delle vernici, oltre ai classici colori pastello vi sono le tinte metallizzate e micalizzate. Le prime utilizzano l’alluminio che da vita a delle pagliuzze, le quali riflettono la luce portandola a rimbalzare dentro e fuori la vernice stessa. In pratica è l’effetto “luccicante” che, tendenzialmente, rende un colore metallizzato meno incline a invecchiare visivamente rispetto a un pastello. Dal canto suo la vernice micalizzata utilizza materiale trasparente o semitrasparente, più precisamente la mica (una pietra) o un materiale simile che agisce per riflessione, rifrazione e diffrazione. Conseguentemente, la luce rimbalza e il colore può assumere sfumature diverse a seconda dell’esposizione alla luce stessa. Infine, proprio a causa della loro complessità di lavorazione, sia le vernici metallizzate che quelle micalizzate costano di più rispetto ai colori pastello, anche se questi ultimi a volte vengono proposti con sovrapprezzo.
Tra bicolori e tinte opache
Nel 2009, quando ancora imperava la moda del bianco, l’Alfa Romeo presentava la Brera nella serie speciale Italia Independent. Particolarità del coupé di Arese era la carrozzeria verniciata in titanio opaco che esaltava le forme aggressive ed eleganti disegnate da Giugiaro. E proprio la Brera Independent, che siamo certi ben figurerà nei concorsi d’eleganza tra una ventina d’anni, ha il merito di aver lanciato la moda del colore opaco riguardo le vetture di larga scala. Moda in auge ancora oggi, complici alcune speciali pellicole anti graffio da applicare al colore originale e dalle sfumature più diverse. Inoltre, come accennato poc’anzi, le tendenze odierne sono molto eterogenee, tanto che oltre alle vernici opache sono tornate in auge le tinte bicolore, di cui la Mini, la Lancia Ypsilon e la Opel Adam ne sono le principali esponenti riguardo le vetture di massa. E il pubblico, quantomeno in Italia, mostra un buon indice di gradimento anche per le tinte forti e originali, basti pensare al binomio giallo e nero dell’ultima Mini Cooper, oppure alla gamma s della Fiat 500. Certo, la scelta del colore deve essere ben ponderata soprattutto considerando la rivedibilità di una vettura. Perché sarà ben difficile che tutti accettino con il sorriso sulle labbra una Fiat 500 rosa, oppure una Punto verde lime, così come una Ford Mustang con livrea “mimetica”.
Gian Marco Barzan
Photogallery