Accelerazione 0-100 km/h in 4”4/10, 0-200 in 14”6/10, 1000 metri con partenza da fermo pari a 22”4/10 e velocità massima di 304 km/h costituiscono le prestazioni della Porsche 911 Carrera 4 GTS Coupé. Versione che, grazie alle doti intrinseche del motore “flat six 3.800 potenziato a 430 CV, è in grado di contenere il consumo medio in 9,9 litri per 100 km nel ciclo combinato.
La virtù sta nel mezzo
L’ultima nata della Casa di Zuffenhausen si colloca a metà strada tra la 911 Carrera S e la 911 GT3. A livello estetico, come avviene per tutti i modelli Porsche GTS, la vettura si distingue nettamente dalle “sorelle”. Al riguardo, la carrozzeria è la medesima della 911 Carrera 4, con passaruota allargati all’asse posteriore e ampia carreggiata, mentre i cerchi da 20 pollici sfoggiano l’esclusiva vernice nero opaco. Anteriormente spiccano lo speciale rivestimento frontale e i fari Bi-Xenon con lente scura; posteriormente, invece, “rubano la scena” i listelli verniciati in nero sulla specifica griglia e i terminali di scarico cromati (anch’essi in colore nero). Quanto all’aspetto generale, il corpo vettura ribassato di 10 mm rende la 911 GTS ancora più accattivante, oltre a essere l’ideale completamento di un assetto che comprende gli ammortizzatori a regolazione attiva PASM. Infine, pilota e passeggero sono accolti negli esclusivi interni con sedili sportivi in pelle, nonché fascia centrale in Alcantara; veri must delle Porsche GTS.
La 911 Carrera 4 GTS Coupé che ci apprestiamo a provare ha il cambio manuale a 7 rapporti di serie e di questo ne siamo molto contenti. A tale proposito, infatti, il PDK opzionale sarà anche più veloce ma ha una logica manuale tutta sua che non esclude né il kick down, né tantomeno il passaggio automatico al rapporto superiore poco oltre il regime di potenza massima. Con ancora il sorriso sulle labbra per aver ritrovato la classica leva e i tre pedali, avviamo (rigorosamente con la mano sinistra) il 6 cilindri boxer cominciando il test. Sulle prime dobbiamo riabituarci a una frizione non propriamente leggera, che in compenso si dimostra dalla corsa breve e sportiva, mentre il cambio ha la proverbiale manovrabilità delle trasmissioni Porsche. In altre parole, un perfetto connubio tra velocità e morbidezza negli innesti associato all’escursione contenuta della leva.
Riguardo il motore “flat six” 3.800 cc, non sarà un “mostro” di coppia ai bassi e medi regimi, ma in compenso ha un allungo eccezionale da 5.800 a 7.800 giri/min., accompagnato dal solito e inimitabile rombo delle vere Porsche. Certo, dover portare la lancetta del contagiri molto in alto ti fa rischiare la patente già in seconda marcia, quindi molto meglio scatenare tutta la potenza al sicuro in un circuito. In sintesi, con la 911 Carrera GTS si ha una delle ultime occasioni per apprezzare un motore sportivo vecchia scuola, ossia capace di raggiungere regimi altissimi con una “furia” impressionante. Fattore che, in tutta onestà, non è possibile con le moderne unità turbocompresse che un domani potrebbero estendersi a macchia d’olio anche sulla 911.
Sul fronte del comportamento su strada, la 911 Carrera 4 GTS Coupé è semplicemente impeccabile grazie a inserimenti in curva veloci e precisi, frutto di una mirabile interazione tra avantreno e retrotreno e della trazione integrale con logica sportiva. Ma come sempre, riguardo la 911, è il circuito il luogo ideale dove saggiare le sue (eccezionali) performance. E a quel punto, a costo di sembrare ripetitivi, apprezzi il comportamento in curva tipico della serie 991 che fa sembrare a motore centrale un’auto che, in realtà, mantiene il propulsore a sbalzo del retrotreno. Soluzione questa di cui sono rimasti solamente i pregi, a cominciare dalla trazione incredibile in uscita di curva, mentre non è più necessario prolungare la frenata fino al punto di corda per dare direzionalità all’avantreno. Il classico e odioso sottosterzo delle 911, infatti, è sparito e anche nelle versioni Carrera 4 è possibile esibirsi in coreografiche derapate di potenza. In sostanza, la 911 Carrera 4 GTS Coupé è un’ auto da usare tutti i giorni nel percorso casa-ufficio, per poi scendere in pista a inanellare giri su giri il weekend “spremendo” fino all’ultimo dei suoi 430 CV.
Gian Marco Barzan
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