Secondo i dati forniti dall’ACI, in Italia le auto euro 0, 1 e 2 circolanti sono circa 11,6 milioni, ovvero il 31,4% del totale. Un punto nevralgico è l’estensione dei divieti di circolazione.
Ciò che in gran parte è vero è che il livello di sicurezza è cambiato, e alla prova di un crash test con i nuovi parametri, la distanza rispetto ai modelli di più recente produzione sarebbe notevole, se non abissale.
Considerando i numeri delle varie Regioni italiane, si nota come la Campania abbia il parco macchine più anziano (circa il il 46% contando da euro 0 a euro 2), tallonata da Calabria (44%) e Basilicata (43,2%). Le più “virtuose” sarebbero così Valle D’Aosta e Trentino Alto Adige (che hanno però beneficiato in passato di condizioni vantaggiose per i nuovi veicoli), seguite dalla Toscana.
Il problema reale è che ci sono città e Comuni in cui le anzianotte hanno possibilità di movimento sempre inferiori, o praticamente nulle, nelle fasce orarie sensibili. E il Governo non fa sconti.
Ma come si diceva, un punto nevralgico è l’estensione dei divieti di circolazione. In Lombardia dal 15 ottobre 2015, l’area di applicazione per i benzina euro 0 e i diesel euro 0, 1 e 2 nella fascia critica A1 (a maggiore densità abitativa) va a interessare oltre un terzo dei comuni (570). E dalla metà del 2016, non potranno più circolare neppure le euro 3.
Come incentivi a cambiare auto è un bel lavoro.
Fabrizio Romano