Audi A3 Sportback è riuscita ad alzare l’astina del livello di gioco.
All’esame dei fatti ci si accorge che la carta vincente è la sua sintesi nel comunicare il mix di sportività, funzionalità e affidabilità. Il suo è un essenzialismo ricercato da cui traspare il senso qualitativo della tecnologia. È una compatta premium, lunga poco più di tre metri e mezzo e ingloba molto del meglio dell’avanzata tecnologia del marchio.
Punta al fuoriclasse – Audi gioca al rilancio don la A3 Sportback proprio enfatizzando questi aspetti e rendendoli messaggio della capacità di evoluzione.
L’aria da coupé e i contenuti funzionali diventano anche l’attrazione del sito dedicato e della campagna stampa, capaci di lasciare il segno.
Anteriore basso, tetto arcuato, coda possente danno già il senso di una personalità tonica, con la complicità dei passaruota massicci e del passo allungato. Bisogna poi dire che ingegneri e designer hanno saputo trasformare in una “firma” d’avanguardia il sistema dei fari LED: da una parte l’aspetto creativo e distintivo dell’arco a effetto tridimensionale, dall’altra l’efficacia illuminante del sistema Audi Adptive Light e Xeno plus, con regolazione dinamica della profondità e senso della traiettoria. Lo definiamo “stile e sicurezza”.Vale pure per le luci freni adattive, che lampeggiano con maggior frequenza maggiore quando la forza impressa su pedale dice “emergenza !”.
Al motto “tagliare anche i grammi”, svariate parti dell’auto sfruttano lavorazioni di alleggerimento. dai sedili ai supporti alle finiture. Un trend perseguito ovviamente dai motori, tra i punti forti della A3 Sportback.
Del resto i motori e i sistemi propulsivi non solo sono un emblema del rendimento e dell’efficenza, ma rappresentano la vera apertura al futuro. In questi aspetti la A3 Sportback è un portabandiera della Casa dei quattro anelli, grazie alle efficienti motorizzazioni e a prezzi studiati per avvicinare una sempre più ampia clientela.
Turbo Evolution – Lo sviluppo dei propulsori TDI e dei benzina offre un range da 110 a 184 CV, senza contare il salto a 300 CV della versione S. Una potenza specifica quella raggiunta dai motori TFSI che, come ha detto Ulrich Hackenberg (Membro del Consiglio di Amministrazione di AUDI AG per lo sviluppo tecnico) “sarebbe stato degna di una vittoria a Le Mans solo un paio di anni fa”.
Il 2.0 TDI si configura a 150 o 184 CV. L’impianto d’iniezione Common Rail genera una pressione fino a 2.000 bar nella variante da 184 CV.
L’abitacolo acquista caratterizzazioni diverse a seconda dell’allestimento, ma il tema dominante è sempre una sobrietà sportiva in cui capeggia l’ordine e la qualità di finitura. E chi si è appassionato all’innovazione dei Led, può trovarsi con atmosfere Lunari, irradiate dagli apriporta, il vano piedi anteriore e posteriore o i portabevande e con una luce diffusa che dal modulo tetto si irradia sulla consolle centrale . Anche il “touch wheel” del sistema di navigazione MMI plus è illuminato da fibre ottiche. L’infotainment o equipaggiamento multimediale, è un altro pezzo forte. Nel sistema di moduli si trovano il sound system Bang & Olufsen e il navigatore MMI plus con monitor super sottile da 7 pollici. Nel terminale di comando le funzioni della manopola a pressione e rotazione, nonché dell’MMI touch sono riunite nel touchwheel. Quest’ultimo è un touchpad per l’inserimento di lettere, caratteri e numeri che costituisce la parte superiore della manopola. La chicca è il sistema Audi connect che si connette a internet attraverso il velocissimo standard di trasmissione LTE.
Se il cambio manuale sei marce è già gustosissimo, con il reattivo automatico S tronic (a 7 rapporti, sei sulla S) la ricetta diventa ancora più saporita. Nelle occasioni in cui l’abbiamo avuto tra le mani si è sempre confermata la sensazione di qualcosa di speciale. Veloce, fluido, con un’aggiunta di pepe nella modalità sequenziale sport: una convincente percezione di maestria, dinamismo ed efficienza. Le marce inferiori hanno un rapporto di trasmissione corto avvantaggiando le prestazioni sportive. La progressione incisiva prende vita con naturalezza dando ancora più enfasi al concetto “piacere di guidare”. Questo senza aumentare la sete del motore, anzi, contribuisce a ridurre i consumi di carburante.
Firmato quattro – Gli appassionati hanno di solito il pallino della trazione integrale, e in questo mondo è una profonda, vera e propria firma Audi la trazione integrale permanente quattro, con frizione idraulica a lamelle a regolazione elettronica; In condizioni di marcia normali la forza motrice viene trasmessa in maggior parte alle ruote anteriori, ma la previsione sensoriale di un possibile calo di aderenza reagisce rapidamente inviando in parte, o anche totalmente, la coppia alle ruote posteriori. Nelle varie evoluzioni del sistema, la Sportback quattro ha raggiunto un dialogo differenziali-ruote davvero sopraffino. E questo significa gusto e soprattutto sicurezza, anche quando le condizioni meteo fanno le bizze.
Sostanzialmente una fine regolazione attiva che sfrutta un olio carico di particelle magnetiche che reagiscono in funzione delle sollecitazioni della strada o del tipo di guida. Ogni variazione cambia l’orientamento delle particelle e quindi il flusso d’olio. A gestire il tutto sono gli ordini della centralina, che compie un’analisi costante della situazione. Mutano le sollecitazioni e quindi cambia la risposta degli ammortizzatori, in millesimi di secondo.
C’è anche la scelta del risultato ottenibile; modalità “comfort”, e la A3 Sportback privilegia equilibrio e comodità. Si seleziona la modalità “dynamic”, con la viscosità dell’olio elevata, e la vettura prende un carattere più dinamico, contrasta maggiormente il rollio in curva e si ha una reattività più incisiva anche nella risposta dello sterzo.
Propulsioni alternative – Ai capitolati di questo fortunato modello rispondono la A3 Sportback g-tron (primo modello Audi di serie con alimentazione bivalente metano/benzina, commercializzata un anno fa) equipaggiata con motore 1.4 TFSI 110 CV e in grado di percorre in media 400 km con un pieno di metano da 14,4 kg, oltre ai circa 900 km del serbatoio della benzina. A questa si è poi aggiunta la ibrida plug-in Audi A3 Sportback e-tron, raffigurazione dell’evoluzione tecnologica del Brand. Il modulo ibrido è qui composto dal motore benzina 1.4 TFSI 150 CV combinato a un motore elettrico da 75 kW inserito nella struttura del cambio automatico S tronic. Un’ambientalista sportiveggiante visto i risultati in prestazioni: 7,6 secondi da 0 a 100 km/k, per valori medi omologati di consumi ed emissioni straordinari.
La strategia di crescita per il futuro si è rivelata vincente, commercialmentee, per le fabbriche come per i lavoratori. Audi ha contrastato la crisi credendo negli investimenti, con ottimi risultati. E dati alla mano, è diventata ancor più forte di prima.
Per questo il marchio dei quattro anelli ha deciso di promuovere il suo credo nel futuro, facendo della Sportback l’ambasciatrice di questo concetto che firmerà tutta la comunicazione di A3. Con un linguaggio rivolto all’evoluzione, l’agenzia Verba ha coinvolto nella produzione del nuovo commercial “Through the lenses” i californiani Autofuss maghi del motion control e projection mapping che l’anno scorso hanno riscosso ampi consensi con il corto “The Box”, firmato come Bot&Dolly.
Il film si compone di tecnologica spettacolarità prendendo spunto proprio dalle caratteristiche più avanzate della A3 Sportback. Vuole far emergere la fiducia nell’innovazione, secondo il concetto, appunto, Audi A3 Sportback. Benvenuto domani.