Le tinte proposte sui nuovi modelli, dal metallizzato al micalizzato, al glitter, dall’effetto granulato che trova un leader nella differenziazione del nero opacizzarìto, fino al bicolore o all’applicazione di pellicole (vedi “effetto Shelby”, carbon look o mimetico, segnano le tendenze alla moda.
Le novità sono ben accolte se azzeccate per il modello, evitando la confusione.
La personalizzazione può rendere la carta vincente e il colore o i colori di un’auto accelerarne il successo, ma i temi classici restano, per non comprometterne la diffusione.
Un annetto fa, la Top 10 mondiale vede il bianco primeggiare (25%), seguito da nero e argento (18%), grigio (12%), rosso (9%), da colori neutri come blu (8%), grigio (10%), verde (2%).
In Europa è il nero arriva al 26% grazie all’effetto granulato, o carbon look. Il bianco segnava ancora oltre il 20%, argento (16%), blu (10%), rosso (7% erano una garanzia). In Asia piaceva l’argento (25%) e il bianco (23%). Negli USA il bianco resta ancora nelle preferenze di un 20%, poco più di argento e dal nero.
Ma i parchi auto aziendali e noleggio tendono ancora ad andare sul classico; grigio, blu e nero sono sempre la tranquillità. Con qualche azzardo per il rosso (dal 18% al 22%).
Per il mercato i costruttori sono più “coraggiosi”. Il bianco perlato non h ancora stufato e anzi mantiene salde le percentuali “preferite”, in Europa e quindi in Italia; francesi e italiani prendono sempre più il gusto delle bi-color per le city-car, il nero carbon effetti granulato idem, con l’aggiunta dei tedeschi nel campo sportive e alto di gamma, Con il rosso a confermarsi un diktat ad ampio spettro. Questo anche secondo le percezioni dei concessionari che devono seguire un mercato differenziato tra femminile, giovanile e di status classico.
L’azzardo potrò confermarsi arma vincente. Ci vuole coraggio.
E la psicologia? Una scelta è una sentenza del proprio “Io”? Si potrebbe dibattere a lungo, ma i fatti non possono dare verità assolute.
Fabrizio Romano
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